TS – Milito ricorda l’1-3 di Torino: “Strama ebbe coraggio. Mancini è una garanzia. All’Inter in futuro? Mai dire mai!”

Il big match Juve-Inter si avvicina, la tensione sale e viene avvertita anche dagli ex nerazzurri come Milito.

In un’intervista esclusiva rilasciata a Tuttosport, El Principe rievoca il suo passato in nerazzurro, in particolar modo le sfide contro l’eterna rivale Juventus.

Indimenticabile quel 3 novembre 2012 quando l’Inter espugnò lo Juventus Stadium dove i bianconeri erano imbattuti da 29 gare. Nessun’altra squadra, sin dall’apertura del nuovo impianto calcistico, era riuscita a racimolarvi 3 punti. Ma l’Inter, guidata proprio dal suo Principe, ribaltò l’iniziale 1-0 di Vidal e violò la casa bianconera. Il match, ben impresso nella memoria di Milito, terminò per un parziale di 1-3: “Abbiamo vinto in uno stadio dove nessuno era riuscito a raccogliere 3 punti. Quella Juventus era già fortissima e fu un successo importante perché ci permise anche di avvicinarci a loro in classifica. Purtroppo però una serie infinita di infortuni non ci permise di giocare un buon campionato. In quella stagione la sfiga fu nostra compagna di viaggio.”
Se quella sfida fu l’ultima in cui l’Inter regalò una vera gioia ad i suoi tifosi Milito non lo sa, ma è certo che la reazione della squadra in quella gara fu memorabile: Mostrammo di avere una grande forza mentale, reagendo a episodi sfortunati. La Juve passò in vantaggio al primo minuto di gioco con un gol in fuorigioco. Avrebbe potuto ammazzarci, invece… giocammo un ottimo primo tempo ed una ripresa straordinaria”.
Una delle mosse vincenti fu la scelta di Stramaccioni di schierare contemporaneamente Milito, Palacio e Cassano.
“Fu una decisione coraggiosa da parte del tecnico” risponde orgoglioso Milito “e gli va dato merito di averla fatta. Anziché difendere ed aspettare la Juventus, attaccammo ed il risultato ci diede ragione”.
E fu proprio il suo connazionale ed amico Palacio a mettere a segno il terzo gol. Milito non esita a mostrare l’affetto e la stima che nutre nei confronti del Trenza, tornato da poco al gol che gli mancava da tanto: “Quando penso a Palacio, penso a un giocatore fondamentale. Sono contento per il gol segnato alla Lazio, ma oltre a questo lui fa un gran lavoro senza palla, che non tutti gli attaccanti riescono a fare”.
La sfida del 2012, oltre ad entrare negli almanacchi nerazzurri, può insegnare molto. Alla domanda di Federico Masini “Per battere la Juve in casa propria quindi bisogna attaccarla?”, Milito non si sbilancia e non manca di elogiare il tecnico nerazzurro: “Ogni partita è diversa, quella sera fu giusto avere quell’atteggiamento, sorprendemmo la Juventus. L’Inter in panchina ha un allenatore esperto come Mancini che saprà sicuramente come interpretare al meglio la gara. Il tecnico è una garanzia, i nerazzurri con lui hanno già vinto a Torino contro i bianconeri.”
E servono molte garanzie contro una Juventus campione d’Italia da 3 anni e sconfitta in campionato solo una volta, proprio dal Genoa. Se anche l’Inter riuscisse a battere Allegri, Milito segnerebbe un’altra personale e particolarissima doppietta a distanza: “Sono felicissimo per la stagione del Genoa, rimarrò sempre legato a questi colori. Adesso spero che sia l’Inter la seconda squadra a battere la Juventus, sarebbe una bellissima… doppietta!
L’affetto per il Genoa e per l’Inter sono stati sempre esternati dall’argentino che, quando serve, è sempre pronto a caricare i suoi ex compagni: “Quando indossi la maglia nerazzurra devi cercare di raggiungere tutti gli obiettivi, anche provare a vincere l’Europa League. L’Inter ha tutti i mezzi per raggiungere il terzo posto, può farcela.
E adesso è arrivato anche Podolski a rafforzare il reparto offensivo:
 “È un buon giocatore.” dichiara Milito “Spero possa fare il bene dell’Inter.”
L’intervista si conclude con un tuffo nel passato ed uno nel futuro.
Il passato è e sarà sempre rappresentato da Massimo Moratti, che spese bellissime parole per Diego: “Con il presidente ho un grande rapporto, mi ha permesso di giocare in una grande squadra e per questo gli sarò sempre riconoscente”.
Il futuro è invece Zanetti, diventato da poco vice-presidente. Chissà se anche Milito, un giorno, tornerà all’Inter. “Oggi mi vedo ancora come calciatore, ho 35 anni, ma sto bene. Un futuro all’Inter? Nel calcio non si sa mai.”

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