In occasione della presentazione del suo nuovo libro, Francesco Acerbi si lascia andare ad una lunga intervista toccando svariati temi, dall’approdo in nerazzurro, all’arrivo di Chivu, passando per la Champions dello scorso anno.
Giornata soleggiata per l’Inter, nonostante il mal tempo in quel di Milano. La vittoria di ieri sera ha rilanciato i nerazzurri e fa coppia con la bella prestazione di Amsterdam di mercoledì scorso. Ora si aspetta il risultato del Napoli questa sera, poi sarà testa al Cagliari per continuare la rincorsa alla vetta.
Nel frattempo, uno dei maggiori protagonisti della squadra negli ultimi anni, si è lasciato andare ad una lunga intervista in occasione della presentazione del suo nuovo libro. Parliamo di Francesco Acerbi, autore di “Io Guerriero“.
Acerbi ai microfoni: “Così sono arrivato all’Inter”
Intervistato per l’occasione, Acerbi fa un po’ il punto della sua carriera, toccando innanzitutto il discorso malattia. Non ha mai avuto davvero paura, dice Francesco, le stesse chemio sono state un’esperienza che gli ha fatto capire diverse cose. La voglia di vita e di riscatto sono state più forti e il pensiero è sempre stato quello dell’ “Ora mi riprendo tutto quello che ho lasciato“. Poi il rapporto con Inzaghi, che lo ha voluto fortemente in un momento di difficoltà. Ed ecco allora la grande opportunità in nerazzurro.

“Chivu invece è molto diverso da Simone – dice Acerbi – ma anche lui è molto preparato. Ci mette molta passione e si vede che ha vissuto grandi spogliatoi. Vero che è giovane, ma è assolutamente pronto. Siamo contentissimi di averlo” – conclude, sottolineando la sua umanità e la sua capacità di fare gruppo.
Acerbi sulla Champions: “Arrivati scarichi alla finale”
Impossibile poi ovviamente non parlare della finale contro il Psg: “L’aver battuto Bayern e Barcellona faceva sì che l’Inter fosse la favorita e questo non ha aiutato”. Poi l’aver perso lo scudetto li ha buttati un po’ giù e quella finale diventava ancora più importante per non rimanere a mani vuote: “Alla fine, la squadra è arrivata scarica e sappiamo tutti com’è andata a finire“.

Infine, un passaggio sul gol al Barcellona, che resterà comunque sempre nella mente di tutti i tifosi nerazzurri: “Dopo il 3 a 2 ho pensato ‘Bravi loro’, ma non ero incazzato. Ho solo pensato che piuttosto che rimanere lì e magari prendere il quarto gol tanto valeva provare a salire. L’ho fatto senza che nessuno me lo dicesse“.
Si è messo quindi in fuorigioco, aspettando la salita dei compagni, poi l’arrivo di Dumfries, con quel pallone dentro l’area passato in mezzo alle gambe dell’avversario e la corsa quindi di Acerbi verso la porta: “Ci provo, mal che vada sbaglio!” – ha pensato Francesco in quel momento. E sappiamo tutti poi com’è andata.