L’icona del calcio italiano sorprende tutti: “Potevo andare all’Inter

Dopo anni di speculazioni e voci, la leggenda del calcio italiano esce finalmente allo scoperto e conferma la clamorosa indiscrezione: Moratti era su di lui

Dopo il blocco del governo cinese agli investimenti nelle aziende straniere, il mercato dell’Inter è stato sempre al risparmio, con il diktat di concludere con un saldo positivo o al massimo in pareggio. Con il nuovo corso targato Oaktree non dovrebbero esserci stravolgimenti in tal senso: c’è stato però il tempo del presidente Moratti e delle estati che facevano sognare tutto il popolo nerazzurro con nomi altisonanti.

Tra i nomi cercati con maggiore insistenza dall’ormai ex presidente nerazzurro ricordiamo Leo Messi, Frank Lamparda, Didier Drogba e sicuramente tanti altri che per vari motivi non sono mai diventati nerazzurri a tutti gli effetti. Tra questi, una voce si è rincorsa negli anni e ora ha ricevuto la conferma ufficiale dal diretto interessato.

Totti all’Inter, arriva la conferma: il Pupone svela tutto

Tra i nomi maggiormente agognati da Massimo Morati c’è stato sicuramente lo storico capitano della Roma Francesco Totti. Il capitano giallorosso ha deciso di donare interamente la sua carriera solo alla Roma, ma c’è stato un tempo, come svelato da lui stesso, dove è stato vicino a lasciare la capitale.

Francesco Totti
Totti all’Inter, arriva la conferma: il Pupone svela tutto (lapresse)-spaziointer.it

Roma è inevitabilmente protagonista nella lunga intervista rilasciata da Francesco Totti ai canali di Betsson.sport, di cui è brand ambassador. Intervistato da Fabrizio Romano, l’ex capitano giallorosso ha ripercorso diverse tappe della sua carriera come le ipotesi di trasferimento al Real Madrid, all’Inter o al Milan, che però non si sono mai concretizzate: “Non ho mai parlato con Florentino Perez. Ne sono rimasto fuori. C’era la società che parlava con lui visto che era in ottimi rapporti con Sensi. Lui non voleva vendermi a nessuno. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenermi. Nella sua gestione non avrebbe mai accettato una mia cessione. Mi reputava il suo figlio maschio. Milan e Inter spingevano più di tutte. Dopo la prima riunione con il presidente però gettavano la spugna”.

 

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