Conte al Tottenham: la scelta anticonvenzionale di un allenatore abituato solo a vincere

Antonio Conte riparte dal Tottenham. L’ex allenatore nerazzurro, a pochi mesi dall’addio all’Inter, si accomoda sulla panchina degli Spurs con un contratto da record: circa 18 milioni di euro all’anno per due stagioni, che lo faranno diventare il secondo allenatore più pagato al mondo.

Conte ritorna così in Premier League, ancora a Londra, quattro anni dopo la fine del fortunato biennio al Chelsea, in cui riuscì a conquistare una Premier League al primo tentativo (nella stagione 2016/17) e una FA Cup. Ma c’è una cosa che stupisce nella sua scelta di accettare la proposta di Paratici.

Andando al Tottenham, infatti, per la prima volta Conte decide di sposare il progetto di un club che non punta all’immediata vittoria. Il tecnico salentino, dai tempi della sua prima Juventus (stagione 2011/12), passando per le esperienze al Chelsea e all’Inter, ha sempre cercato squadre già pronte per vincere subito, senza dover aspettare. La sua bacheca personale ne è la conferma: 3 scudetti e 2 supercoppe in tre stagioni alla Juventus, 1 Premier League e 1 FA Cup in due stagioni al Chelsea, 1 scudetto in due stagioni all’Inter (senza considerare la vittoria sfiorata in Europa League al primo anno). Ovunque è andato ha sempre vinto, senza aspettare e senza mai scendere a compromessi.

Conte, Inter

Non a caso, quando nella scorsa primavera la crisi di Suning ha fatto tremare l’Inter, nel momento in cui ha capito che il ridimensionamento a cui il club andava incontro poteva minacciare il suo progetto vincente, ha deciso di abbandonarlo senza pensarci due volte. Le ambizioni vengono sempre prima delle sue (ricche) pretese economiche.

E adesso Conte fa una scelta che stupisce tutti, firmando con una squadra attualmente al nono posto in Premier League con 15 punti in 10 giornate. Una squadra blasonata ma storicamente poco vincente (l’ultimo campionato vinto risale a cinquant’anni fa). Per la prima volta siederà su una panchina a stagione in corso con un obiettivo inedito: risollevare il Tottenham, senza aver fretta di vincere. A quello, poi, ci si penserà l’anno prossimo.

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