Ibra: “L’arma migliore di Lukaku è la forza. Conte? Un super colpo, ci saremmo trovati bene insieme”

Qualche tempo fa dichiarò di poter giocare in 11 ruoli perché “un bravo giocatore può giocare ovunque”. Oggi, a 38 anni e con una carriera straordinaria alle spalle, Zlatan Ibrahimovic farebbe comodo praticamente a tutti. Magari non in tutti i ruoli. Ma di sicuro, là davanti, di gente come il “Genio di Malmo”, se n’è vista poca negli ultimi 30 anni.

Ibra: “Se tornassi in Italia, vorrei puntare allo scudetto”

E allora, con un contratto in scadenza a dicembre e un fisico che a detta sua, gli permetterebbe ancora di fare una “ventina di gol” in Italia, scattano le suggestioni. Lo svedese infatti, in una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ha parlato del suo futuro, non escludendo un clamoroso ritorno in Italia.

Ibracadabra si è detto pronto a continuare la sua carriera da calciatore. Per farlo, ha bisogno però di trovare gli stimoli giusti: “Le motivazioni per proseguire potrebbero essere altrove. Indipendentemente dalla squadra, vorrei lottare per il massimo: se tornassi in Italia vorrei lottare per lo Scudetto”

Scudetto per il quale quest’anno sta lottando anche l’Inter: “La Juve rimane favorita ma l’Inter è in netta crescita e al Napoli serve qualcosa in più”. Sui nerazzurri ha poi aggiunto: ” Tutti dicono che Conte dia il 500% ogni giorno. In questo siamo uguali e ci saremmo trovati bene. Un super colpo per l’Inter”.

Zlatan, compagno di squadra di Lukaku allo United ha dato la sua valutazione del belga, svelando un simpatico retroscena: “La sua arma migliore è la forza. Non aspettatevi grandi giocate tecniche. Un giorno facemmo una scommessa dove offrivo 50 sterline per ogni stop azzeccato per renderlo un giocatore migliore. Ma non accettò. Probabilmente aveva paura di perdere”.

Ibra è poi tornato sul suo passato nerazzurro e sui rimpianti del triplete: “Tutti vorrebbero vincere la Champions e quello è il mio unico rimpianto in carriera. Andai al Barcellona perché pensavo fosse la scelta migliore per me. Ma sbagliai a snaturarmi per diventare come loro. Mourinho rimane sempre lo Special One. Ha avuto un grandissimo impatto sulla mia carriera e non vedo l’ora torni in panchina”

Parole al miele anche per Massimo Moratti: “Impossibile parlare male del Presidente. Per lui l’uomo viene prima del calciatore. Gli voglio tanto bene, ha un cuore enorme”.

Insomma, Ibra ha un contratto in scadenza e gli occhi a cuoricino quando parla dell’Italia. Il fisico regge e la lingua punge più che mai. Che sia ora di rivederlo in Serie A?

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