FOCUS – Un Chievo insolito, arcigno ma traballante…

L’Inter domani affronterà il Chievo. Andiamo dunque ad analizzare pregi e difetti della squadra di Maran, quest’anno invischiata nella lotta per non retrocedere.

CHIEVO, SOLITO AVVERSARIO COMPLESSO 

I clivensi sono sempre stati avversari difficili. Una squadra esperta, fisica, rognosa. Più propensa ad adattarsi all’avversario di turno che a creare una propria proposta di gioco. Scelta che ha pagato in ogni stagione, basti pensare alle salvezze avvenute ogni anno con grande anticipo. Uno zoccolo duro che ha sempre garantito solidità, esperienza. Anche quest’anno la partenza era stata lanciata: una difesa al solito impenetrabile, un Birsa ispiratore di fiducia e un Inglese dal bel feeling col goal. Tutto sembrava procedere verso la solita stagione, ma alle prime difficoltà la squadra non ha mai reagito pienamente. Solo qualche risultato estemporaneo, ma mai una continuità positiva che abbia permesso di allontanare le zone pericolose della classifica.

CHIEVO, IL PERICOLO RETROCESSIONE REALE

Inglese tra infortuni e voci di mercato non ha segnato quanto ci di aspettava, Birsa, giocatore di più talento, spedito in panchina, e i vecchi che sembravano immortali, da Gobbi a Dainelli, fino a Gamberini e Cesar, hanno risentito degli acciacchi e delle fatiche dell’età. Maran ha così provato a scuotere i suoi con soluzioni tattiche nuove, ma anche a livello di inserimenti di nuovi e più giovani giocatori. Bani, Depaoli, Jaroszinki, Stepinski, Bastien, in tanti si sono alternati nelle formazioni titolari di Maran. Mai sconfitte nette e buone prestazioni anche contro le big, basti pensare alle sconfitte maturate negli ultimi minuti contro Juventus e Chievo. Rigore tattico e impegno non mancano mai, ma spesso è assente quel guizzo in più che consenta di segnare e fare qualcosa in più dell’avversario.

Beh, speriamo non lo trovino domani.

 

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