Editoriale – Rotta verso il derby: resurrezione o pesce d’aprile?

Il derby di mercoledì potrà contenere la risposta ai quesiti che tutti i tifosi nerazzurri si stanno ponendo in queste ore. In questo primo aprile sacro e profano, queste ultime partite dell’Inter cosa rappresentano? Una Pasqua, una risurrezione definitiva, oppure un dispettoso pesce d’aprile giocato a noi speranzosi e creduloni tifosi?

IL DERBY DELLA VERITA’: IPOTECA CHAMPIONS?

Mercoledì si potrebbe trovare una risposta a questa domanda. Certo, una partita può dipendere da molteplici dettagli e fattori. La differenza tra la vittoria e la sconfitta è spesso labile e incerta, ma tra il dare continuità agli ultimi risultati e il perdere un derby riabilitando un’avversaria diretta per la Champions può risultare enorme.

Il Milan è un avversario in forma. Lo ha dimostrato anche nella sconfitta di Torino contro la Juventus. Ha recuperato quei giocatori di qualità che sembravano essersi smarriti dopo gli squilli di tromba del mercato. Sembra avere un allenatore con grande presa sul gruppo, con una forte e dirompente personalità, ma anche con idee tattiche chiare e fruttuose.

Sarà un duro avversario. Certo, nei derby non si sottovaluta mai nessuno, ma sappiamo quanto possa essere più difficile incrinare le certezze e insinuare dubbi in una struttura consolidata. In una squadra che funziona ed è divenuta consapevole della sua forza. Per questa ragione, siamo altresì convinti che vincere contro l’attuale Milan sarebbe un segnale di vera forza, il sintomo della comprovata guarigione. Sarebbe una risurrezione, molto più lenta di quella canonica, dopo un’agonia invece estremamente più prolungata e soffocante.

Temiamo invece, in maniera abbastanza seria, che una sconfitta, seppur onorevole o sfortunata, possa essere deleteria. Gli umori della Pazza Inter sono variabili e frequentemente soggetti a sbalzi imponderabili. Gli eventi che possono determinarli possono accadere da un momento all’altro, ogni aspetto può avere reazioni e controindicazioni da maneggiare e prevenire con estrema cura. Il Dottor Luciano Spalletti si sta rivelando, come auspicabile, un medico preparato e paziente, seppur spesso indeciso con quali medicinali intervenire.

Ma abbiamo visto tanti validi luminari sbattere il muso contro le intemperie dell’agitato marasma nerazzurro. Magari non erano proprio questi egregi luminari, ma le acque che stagnano tra Appiano Gentile e San Siro non sono mai state facilmente navigabili per illustri comandanti, tanto meno per marinai inesperti. Anche la più piccola onda può destabilizzare l’imbarcazione, figurarsi questo derby che si prospetta allo stesso tempo minaccioso e foriero di entusiasmi.

E’ anche vero però, che il surfista più impavido attende l’onda anomala per mettersi alla prova realmente, per cavalcarla leggiadramente ed entrare nella storia. Icardi e compagni, dopo aver rischiato l’annegamento, hanno ripreso a far numeri sulla tavola. Attendono la grande onda per dimostrare di non essere un pesce d’aprile. Ma di essere risorti e di poter essere, al tempo stesso, una bellissima sirena e un pericoloso squalo.

Pronto ad ammaliare e poi a divorare anche il peggiore dei diavoli.

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