Crespo: “Cutrone ha tutto per sfondare, con Icardi è un’altra Inter. Lui è un…”

Il doppio ex della partita Hernan Crespo descrive i bomber di Inter e Milan Mauro Icardi e Patrick Cutrone. Ecco le sue dichiarazioni.

CRESPO: “CUTRONE POTENZIALE FENOMENO”

Su Cutrone el Valdanito dichiara: “Ha appena cominciato a giocare in Serie A. Però ne avevo sentito parlare bene, nelle giovanili del Milan era molto stimato. E poi è stato bravo, una volta che l’hanno chiamato sul palcoscenico più importante, a farsi trovare pronto. Sa leggere con anticipo l’azione, detta il passaggio a destra o a sinistra. E mette tutti  i suoi muscoli adisposizione della squadra. Non è poco, e Gattuso è decisamente contento. Protegge la sfera, fa salire i compagni e, fateci caso, è sempre il primo a portare il pressing sugli avversari. Ciò significa che ha spirito di sacrificio, che non pensa soltanto a se stesso. Caratteristica fondamentale per un attaccante moderno. Di testa è bravo, di destro e di sinistro calcia senza problemi e con forza. È opportunista. Insomma, gli ingredienti affinché diventi un fenomeno non mancano. Adesso tocca a lui non perdersi. Ma Gattuso sa come stimolarlo e non farlo volare troppo in alto».

CRESPO: “ICARDI LEADER E I COMPAGNI LO RICONOSCONO”

Su Icardi invece dichiara: Più maturo di Cutrone sicuramente. .Però ha ampi margini di miglioramento. Lo seguo da quando ancora giocava nella Sampdoria. Ha fatto grandi passi in avanti da allora, però non ha ancora finito il percorso. È un grande, per il bene della mia Argentina mi auguro diventi un grandissimo. Quest’anno, e un po’ anche l’anno scorso, ha cominciato a partecipare alla manovra della squadra, e questo è un aspetto fondamentale. Prima era letale in area di rigore e basta. Adesso dialoga con i compagni, detta i passaggi, rientra. Sui cross i difensori non riescono mai a prendergli il tempo. Ci va di testa, in spaccata, di destro, di sinistro. Lui si butta, intuisce prima degli altri dove arriverà il pallone.  E con i suoi movimenti tiene impegnati almeno due difensori. Bonucci e Romagnoli dovranno fare attenzione. Quando attacca lo spazio alle spalle del difensore centrale, in quella zona non sai mai con chi andare a chiudere. Con lo stopper? Con il terzino? Il tempo di pensarci e lui ti punisce. I compagni lo rispettano, lo hanno individuato  come un punto di riferimento. In una squadra non è la fascia a fare il capitano, ma il giudizio che il gruppo ha di quell’elemento. E mi sembra che Icardi sia riconosciuto come un pilastro fondamentale. Senza Icardi l’Inter perde l’uomo che conclude tutte le azioni. Logico che con lui le cose possano migliorare. Tuttavia il gioco deve diventare più veloce, i centrocampisti devono appoggiare di più, altrimenti il mio amico Ringhio li sorprende: li aspetta e poi va via sull’esterno dove il Milan è fortissimo».

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