Spalletti: “Siamo in difficoltà! Sulla reazione di Brozovic dico che…”

Altro pareggio deludente dei nerazzurri. Un affranto e deluso Spalletti ha provato a commentare la prestazione contro il Crotone. Intervista Spalletti, ecco le dichiarazioni a Premium Sport.

INTERVISTA SPALLETTI, IL COMMENTO DEL MISTER NERAZZURRO

“C’è un po’ di preoccupazione perché non si vede grande reazione. Abbiamo toccato anche tasti diversi, poi ovviamente non puoi buttare il cappello per aria. Bisogna essere logici per dare ai ragazzi un obiettivo da toccare con mano. Serve il lavoro quotidiano per andare avanti. Siamo un po’ in difficoltà perché è da molto tempo che non vinciamo una partita e non riusciamo ad essere fluidi come negli altri periodi. Siamo calati un po’ tutti. Stasera non abbiamo subito grandissime situazioni: abbiamo preso gol su un rimpallo e davanti non siamo precisi e determinati ad andare a cogliere il piccolo risultato del duello. Quotidianamente si sta lavorando e si fanno le cose anche bene, però non si riesce ad avere la stessa convinzione in partita”.

“Si crea sfiducia appena va male qualcosa e si dimostra di avere un carattere un po’ debole, ritornano ad aver timore di quelli che sono stati i trascorsi. Si va a rifare le cose con razionalità e correttezza, cercando di metterci sempre qualcosa di più. L’entusiasmo diventa contagioso così come la debolezza che determina sfiducia, il cervello è creativo nel proporre cose nuove quando si va bene e nel privartene quando cerchi di reagire. Si cercherà di far vedere ai giocatori delle aperture che loro possono imboccare. Brozovic? Mi sembra abbia fatto cose abbastanza normali dopo la sostituzione, poi potete dare il taglio che volete. Se reagiscono è già qualcosa. Alcune cose non gli sono andate a buon fine: è un comportamento al quale non do attenzione”.

INTERVISTA SPALLETTI, LE SUE PAROLE A SKY

“Mi è sembrata un’Inter debole, ma non la peggiore. Non c’è stata prestazione tecnica, né di spirito. Siamo in difficoltà con qualche calciatore, nella fluidità e nelle trame di gioco. L’idea precisa per uscire da questa situazione me la creo ogni giorno in allenamento. Bisogna trovare qualcosa di importante da proporre ai calciatori perché siamo in un momento in cui gli esperimenti fatti non danno risultati. Io non vedo calciatori menefreghisti, li vedo dispiaciuti, non sono contenti. La colpa è mia, vuol dire che sto sbagliando qualche valutazione. Sono quello che si deve prendere le responsabilità, perchè la società mi ha dato fiducia. Analizzeranno il mio modo di lavorare, ma non devo difendermi su certi aspetti in cui sono indifendibile.

“La soluzione di Rafinha trequartista, senza ali, l’ho presa in considerazione. Ma ci sono tante cose da valutare: Icardi non è un attaccante che spartisce l’area di rigore con qualcuno, non va a prendersi la palla in bandierina come Eder. Fino al gol preso io non ho visto problemi tattici, il gol è stato un rimpallo nato da una situazione in cui abbiamo cercato di costruire gioco da dietro pur essendoci confusione e pressing. Abbiamo poca qualità ultimamente, qualcuno sta rendendo meno ed incide poco. Dopo il gol ci siamo messi a rombo, prima del gol con due mezzali anzichè con i 2 mediani bassi”.

“Quando ho tolto Brozovic, Perisic ha fatto la mezzala con Karamoh ed Eder davanti a Rafinha. Siamo fragili, c’è un problema legato all’entusiasmo. Cambiare ruolo a Candreva e Perisic come feci con Nainggolan? Candreva può fare anche il trequartista, ma non posso stravolgere tutto. Abbiamo ancora qualche cartucce da sparare dal punto di vista tattico, qualcosa di diverso da proporre. Karamoh dà strappi, ma ha la sua età. Ora ci sono troppi elementi in difficoltà. Rafinha non ha 90 minuti nelle gambe, D’Ambrosio è appena rientrato. C’è da rimanere lucidi nonostante l’amarezza. Bisogna ripartire piano piano insieme, non dipende dai singoli”. 

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