IN CAMPO VERITAS Inter – Udinese: non si può sempre vincere, però…

Però perdere così fa sempre più male del solito. Partita dalle tantissime occasioni ma non sfruttate; partita di rimpianti, per aver perso la vetta.

PERDERE IN QUESTO MODO FA SEMPRE MALE

1. Prima sconfitta in coincidenza con un impegno infrasettimanale. Caso?
Forse sì, semplicemente caso. In effetti per gli uomini di Spalletti non c’è stato un calo fisico, ma più che altro mentale dopo il rigore subito. La reazione che c’è stata al primo svantaggio non è stata replicata. Le occasioni non sono state finalizzate e l’Udinese ha avuto la meglio.

2. Santon con più di qualche responsabilità
Non c’è nulla da recriminare ai nerazzurri per la loro prestazione. Eccezion fatta per Santon: sarà perché si è trovato al posto sbagliato al momento sbagliato, ma qualcosa di più si poteva fare, anche sul primo goal. La responsabilità della sconfitta non è chiaramente sua, ma gli episodi hanno deciso la partita.

3. Thohir, Thohir..
..perché sei a Milano Thohir? Bisogna prenderla con ironia, per una coincidenza che fa tremare anche i più positivi. Non era atteso a San Siro, e vi mancava da Inter – Roma dell’anno scorso, altro 1-3. Quasi una sentenza, sperando che la prossima volta possa portare bene ai nerazzurri.

4. Fortuna di qua, fortuna di là. Semmai una volta..
..ma ora non più, anzi. Un’altra partita decisa da episodi, occasioni non finalizzate, interventi del portiere e dei difensori… Si potrebbe andare avanti chissà per quanto; vedere le statistiche fa venire ancora più rabbia, ma meglio tralasciarle. Il periodo più tosto dell’anno è appena iniziato.

5. Da primi a possibili quarti, sintomo di un campionato fuori dal comune
In un campionato del genere ogni punto è prezioso. Lo sono i 3 punti conquistati al 95′ della Roma, lo sono quelli del Napoli nel campo ostico di Torino. E l’Inter di Spalletti, dopo il recupero dei giallorossi, in caso di vittoria di quest’ultimi, potrebbero ritrovarsi al quarto posto. Una classifica strana per un mese strano e tosto, da cui l’Inter dovrà uscire nel migliore dei modi.

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