IN CAMPO VERITAS Juventus – Inter: match povero di emozioni ma ricco di verdetti

Di emozioni ce ne sono state poche; la Juve c’ha provato ma è sbattuta contro la corazza nerazzurra. Ecco i cinque verdetti del match.

PARTITA DALLE POCHE EMOZIONI

1. L’indiscutibile importanza di Mandzukic per i bianconeri
L’unico ad impensierire realmente la difesa nerazzurra; il primo ad attaccare e il primo a difendere. Un soldato disposto a far di tutto per i suoi compagni militari; un carro armato, sbattutto prima su Handanovic e poi sulla traversa. Resta senza dubbio il migliore in campo, indispensabile per Allegri.

2. Le ali nerazzurre non hanno spiccato il volo
Anzi, tutt’altro: potrebbero essere definiti spettatori non paganti; soprattutto Perisic ha deluso le aspettative, create anche con la tripletta di domenica scorsa. Sembrava svogliato, senza carica agonistica, il linguaggio del corpo parlava per lui. Candreva mediocre, ma entrambi hanno fatto innervosire i tifosi.

3. La sfida dei bomber..mancati
Era attesissimo il confronto tra due centravanti micidiali, Icardi ed Higuain. Entrambi fuori dal gioco, se non per qualche giocata del Pipita che poi però spara alle stelle un’ottima occasione. Sampaoli guardava interessato per cercare la spalla ideale per Messi; beh, ci si immagina un quaderno d’appunti totalmente in bianco..

4. Muro Inter: solidità incredibile
Nella prima parte del primo tempo l’Inter ha provato a fare gioco, costringendo sì i bianconeri a schiacciarsi nella propria aria, ma senza mai creare occasioni clamorose. Poi è uscita la Juve, che c’ha provato, ma contro una difesa così attenta è difficilissimo segnare. A maggior ragione quando in porta c’è BatmHandanovic. È la difesa l’arma in più di Spalletti.

5. Ancora imbattuti, indenni da 3 scontri diretti in trasferta: sempre solo fortuna?
Su internet quasi tutti accusano l’Inter di essere aiutata dalla buona sorte. Ma a Roma, Napoli e Torino l’Inter ha conquistato 5 punti; tre trasferte dove se ne ottieni 0 c’è poco da dire data la difficoltà del match. Qualcosa dietro c’è, e non è la fortuna (o il fattore C, come dir si voglia), ma il grande lavoro di Spalletti. E comunque, la Juventus è ancora dietro in classifica: peccato.

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