Conferenza Spalletti: “Non ho aspettative deluse, ho grande fiducia nella squadra”

Luciano Spalletti sta parlando in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato di domani all’Olimpico. Tanti i temi nel calderone, dal suo rientro a Roma fino al mercato e al punto sulla squadra. Queste le domande poste all’allenatore di Certaldo:

“I due terzini acquistati sono da plasmare?

Sono giocatori di qualità, che amano attaccare, perciò per la nostra idea di calcio sono calciatori molto utili. Esistono però dei tempi “di scappata”, la difesa deve sapersi muovere come un blocco unico e su quello c’è ancora da lavorare. Se lasciati però a briglia sciolta, sono due cavalli che possono andare ben oltre le loro possibilità attuali. Sono sicuramente giocatori da Inter. 

Ci volevano due dirigenti per fare un mercato, alla fin dei conti, molto normale?

La domanda merita di essere approfondita, ma io ho una partita importante a Roma e non posso mettermi a fare polemica. Abbiamo due dirigenti forti, una società forte, che ha portato qua giocatori forti, che conoscevo e da Inter. Poi abbiamo preso miglior coscienza della nostra squadra e siamo obbligati a stare in un campo di regole e di paletti ben determinati. Il cambio di strategia avvenuto non credo sia dipeso totalmente dai nostri direttori.

Stelle da rispolverare?

Se parliamo di squadra che deve entrare in Champions, siccome non è che si sia modificata molto la squadra, ma sono fiducioso perché ho visto grande qualità che i nostri calciatori hanno. È generale il discorso, non vado a creare difficoltà psicologiche.

-Cosa non vuole vedere?

La mezzora in cui abbiamo abbassato il livello della nostra qualità, dobbiamo essere continui, dobbiamo avere facilità di palleggio, blocco unico intorno alla palla che dà letture nell’alzare la linea difensiva o di abbassare quella degli attaccanti per rifare reparto quando la palla è nella nostra area di rigore o al limite. Ci sono momenti in cui ci si deve abbassare per la forza dell’avversario che ce lo impone.

Ha gradito le parole di Totti?

Francesco penso di conoscerlo abbastanza bene, io mi auguro, perché l’ho visto molto sorridente durante i sorteggi, che lui faccia ora quello che voleva fare. Io sarei contento di vedergli fare quello che a lui ha fatto piacere. Poi può pensare e dire quello che vuole, io ho il mio comportamento, il mio sentimento a cui badare, il mio amore da distribuire, per lui è un bel pezzo, ho ricevuto molta qualità, mi ha fatto vivere partite splendide, di grande qualità. Non ho problemi di alcun genere, sono tranquillissimo nell’incontrarlo.

Firmerebbe per i risultati avuti a Roma?

No, non voglio mettere limiti, non voglio andare a porre dei paletti che possono essere smentiti nel lavoro dei ragazzi. Ho fiducia inquietante questi ragazzi, so che loro hanno delle potenzialità importanti, lo sapevo prima e lo so ancora di più adesso. So che ho a disposizione delle stelle, qualcuna va rispolverata ma è sempre stella. Quando abbiamo giocato contro degli avversari non ci siamo nascosti, così deve essere la nostra storia. Noi non sappiamo da dove veniamo, non possiamo modificare quello che è avvenuto, ma possiamo andare a mettere dentro un percorso importante quello che sarà. Dipende sempre da come lavoriamo noi. Dal mio punto di vista quelli che non alleno non sono i più forti, quelli che alleno sono i più forti. Sono di quelli che sanno di avere a disposizione delle potenzialità da mettere in pratica contro qualsiasi avversario.

Che impatto avrebbero vittoria e sconfitta?

Dal mio punto di vista c’è sempre la prestazione. In settimana ho letto partita difficile, avversario difficile, ma la prima qualità devi averla tu, cioè essere squadra. Si va a giocare contro una squadra forte, ma se sei un’altra squadra forte, organizzata, nel calcio non ci sono trasferte. Dipende da come tu ti proponi e da come vaia d affrontarla. Non ci sono squadre fortissime ma squadre che se la giocano con te. Noi dobbiamo essere quelli lì per ambire a certe posizioni. Dobbiamo sapere che ci sono delle occasioni nel calcio che oggi ti capitano e che domani non possono ripresentarsi, per cui questa qualità di essere già dentro con la testa e con i muscoli ed essere una squadra che è un blocco unico dobbiamo esibirla da subito, loro sono così.

Delusione rispetto alle aspettative?

Assolutamente no. Io alleno l’Inter e l’Inter i suoi campioni li ha già in casa. io sono felice di allenare questa squadra perché i giocatori mi hanno già fatto vedere di che pasta sono fatti. È bastato poco. Dal punto di vista dell’atteggiamento ho poco margine di errore, la squadra è forte, ho a che fare con giocatori forti. Se fossimo stati più ordinati all’inizio di quello che doveva essere il nostro mercato si poteva mirare subito a quello che era il percorso da fare. Invece inizialmente abbiamo mirato situazioni diversi che poi non si sono portate a casa. Nel calcio per essere corretti nei confronti delle regole e dei Spalletti che è giusto ci siano sei costretto a modificare qualcosa nel percorso che stai facendo, noi lo abbiamo fatto per qualcosa e sono contento di averlo fatto.

Accoglienza può condizionare prestazione squadra?

Assolutamente. Loro non hanno bisogno di ulteriori stimoli, hanno sempre vinto, siamo noi che dobbiamo andare alla ricerca di qualcosa di più, per trovare soluzioni per essere al loro livello e competere con squadre come la loro. Noi dobbiamo farci trovare pronti soprattutto a questi appuntamenti. Lo dicevo anche ai calciatori, se non andiamo a giocare da squadre forti contro questi avversari qui verremo travolti. Bene sapere cosa ci aspetta.

Come si immagina il suo ritorno?

Per come l’ho vissuto io, Roma non mi è indifferente, è un gruppo di giocatori a cui ho voluto bene, conduci ho instaurato un rapporto professionale di altissimo livello. Ho avuto risultati di grandissima qualità e disponibilità, ci vado con tutto l’entusiasmo possibile, poi loro possono accogliermi come vogliono. Se incontro Francesco sarò contento di abbracciarlo e salutarlo, tra me e lui non ci sono conti in sospeso, gli ho detto quello che dovevo, come spero abbia fatto lui, sarà un piacere ritrovarlo”.

Questa la prima parte dell’intervista, riservata al direttore di Inter Channel Roberto Scarpini:

“La settimana di lavoro è stata buona?

Abbiamo lavorato, c’è stato l’interesse dei calciatori, io non potrei fare il mio lavoro se non ci fosse la loro disponibilità, abbiamo sviluppato quello che volevamo.

Le tante opportunità di scelta rappresentano un bene per lei?

Dipendono da se la squadra ha dato un risultato omogeneo nell’equilibrio della qualità dei giocatori. Stiamo lavorando nella maniera corretta se i giocatori strano lavoro qualità.

Qual è la sua emozione nel tornare a Roma?

Torno in un ambiente non indifferente, voglio bene ai calciatori, ho instaurato un rapporto forte, so che andiamo a giocare contro un avversario fortissimo che ha qualità. Ci vorrà un’altra squadra forte, fortissima. Per diventare come loro dobbiamo andare a giocare e tentare di vincere quelle partite”.

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