A tutto Thiago Motta: “Mourinho speciale, via solo per colpa di Branca”

Thiago Motta è stato intervistato dal Corriere dello Sport e, tra gli argomenti del giorno, non poteva che esserci l’Inter, i trascorsi felici in nerazzurro dell’attuale regista del Paris Saint Germain, conclusi però con una cessione dovuta a una rottura con una parte dell’ambiente. Un trasferimento che, come ha spesso ricordato Claudio Ranieri, è risultato essere deleterio per la squadra. Ecco le sue parole in merito, con una rivelazione puntuale sulla cessione stessa e anche parole di grande apprezzamento per Mourinho e un suo particolare ex compagno:

Mi racconti qualcosa dell’Inter di Mourinho, come era Mourinho? 
“Speciale, come dicono tutti. È uno che in campo non era molto attento a tante cose tattiche, le lasciava un po’ più ai giocatori. Anche perché in quell’Inter c’erano giocatori esperti e intelligenti, veri leader. Era speciale anche nelle reazioni: magari perdeva una partita e il giorno dopo non salutava nessuno, neanche buongiorno. Però quando vincevamo era il più contento di tutti, anche dei giocatori”.

UCL 09-10 Barça-Inter MOURINHOCon chi ha avuto un rapporto migliore dei giocatori dell’Inter di quegli anni? 
“Un giocatore che ammiravo tantissimo era Walter Samuel, un tipo fantastico. Era timido, non parlava moltissimo, però aveva un carattere straordinario, sempre positivo, sempre capace di aiutare. Allora lo ammiravo tantissimo sia come giocatore che come persona, era fantastico”. 

Perché chiese a Moratti di andare al Paris Saint Germain? 
“Io all’Inter mi trovavo bene. La verità è che c’erano persone nel club che non erano d’accordo con me, come, in verità, io non ero d’accordo con loro. Faccio un esempio per essere più chiaro. Branca, che allora era il direttore sportivo insieme a Oriali, non era d’accordo che io fossi nell’Inter in quel momento. Sentivo che non aveva più la fiducia di prima. Allora quando io ho avuto, sono sincero, la possibilità di andare al Paris Saint Germain, mi sono detto: “Vado in un posto dove c’è un futuro per me o rimango qua a lottare e a cambiare quello che sta succedendo?”. Però la vedevo molto difficile. Allora sono andato a parlare con il presidente. Moratti è sempre stato un gentiluomo, mi ha ascoltato, mi ha detto quello che pensava e poi siamo arrivati ad un accordo”. Walter-Samuel

Ovviamente non poteva mancare una parentesi sulla Nazionale, con l’ex Barcellona che ha dichiarato di essersi sempre ritenuto un italiano semplicemente nato in Brasile per la sua maniera di essere e di giocare, ragion per cui la scelta di giocare con l’Italia è stata per lui la più semplice e ovvia possibile. Si è detto inoltre molto dispiaciuto per le varie critiche mossegli nell’ultimo Europeo, quando in molti non hanno accettato il fatto che facesse parte della rosa di Conte, dimentichi delle sue qualità tecnico-tattiche e della sua carriera.

Altro passaggio molto importante quello relativo a Gasperini, che ha giudicato l’allenatore con il quale si è trovato meglio e che più lo ha aiutato a migliorarsi sia dal punto di vista tecnico-tattico che umano. Sicuramente una bella investitura per l’attuale tecnico dell’Atalanta, considerando che Motta è stato allenato da tantissimi diversi allenatori vincenti nell’arco della sua lunga carriera, dal già citato Mourinho a Benitez, passando per Ancelotti e Ranieri.

 

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