Kondo ora non stupisce nemmeno più, i critici pian piano ammutoliti

Ora quei 35 milioni non li nomina più nessuno. Geoffrey Kondogbia cresce di partita in partita e si consacra ad essere uno dei perni dell’Inter futura. Da febbraio il rendimento del francese è salito in maniera esponenziale, frenato solo da un infortunio capitatogli contro il Bologna, che gli ha fatto saltare qualche sfida di troppo. Le partite contro Napoli e Udinese sono state ottime e hanno fatto salire qualche rimpianto per la squalifica contro il Genoa, dove il suo passo poteva essere utile.

Kondogbia: l'acquisto più oneroso effettuato dal ds Ausilio la scorsa estate, sta faticando non poco nell'adattarsi alla Serie A. Ha il tempo dalla sua.

Infatti l’ex Monaco sta facendo vedere di non essere un mero centrocampista di interdizione, ma un giocatore pienamente in grado di fare le due fasi, sia quella difensiva che offensiva. Se il recupero di palla era una caratteristica già in evidenza dalla prima giornata, ciò che si è piacevolmente visto negli ultimi mesi è stato il cambio di passo, la bravura nel saltare l’uomo, nell’inserirsi, nel trovare il fraseggio coi compagni. Anche ieri è stato uno dei migliori dal primo al novantesimo minuto, mai stanco, mai domo, mai poco concentrato.

Il giocatore impacciato, timido e a volte distratto della prima parte di stagione, sembra aver lasciato il posto a una versione più matura  e consapevole. Mancini aveva ragione: mancava un po’ di adattamento, l’adeguarsi ai nuovi ritmi di un nuovo campionato. Forse ciò poteva avvenire prima, ma l’importante è aver scoperto di poter contare per il futuro su un vero calciatore, su un giovane ragazzo realmente in grado di fare la differenza. Quei 35 milioni, ieri motivo di sberleffo, potranno diventare un vanto?

Impostazioni privacy