A tutto Toldo: “Euro 2000, i rigori con l’Olanda, il Triplete e Batistuta…”

Da grande portiere a figura dirigenziale di spicco nelle varie attività portate avanti dall’Inter: la carriera di Francesco Toldo nella società nerazzurra prosegue in maniera duratura e felice ed è stata raccontata dall’ex portiere della Fiorentina a Corriere TV, nel corso della rubrica “Man of the match”. Ecco gli stralci più interessanti della trasmissione:

INTER ATTUALE –C’è stato un cambio epocale e si sta ancora pagando questa fase. Ci sono ancora delle piccole cose da sistemare e da registare, ma presto l’Inter tornerà ai suoi livelli”

TRIPLETE –Io ero ormai finito, giocava sempre uno straordinario Julio Cesar e il mio compito era quello di portare esperienza, serenità e compattezza nello spogliatoio. L’ho fatto con tutto me stesso”

PRIMO SCUDETTO –Ricordo la straordinaria folla in Piazza Duomo, la metà della città nerazzurra si era stretta alla squadra su quel pullman, un ricordo bellissimo. Meritavamo una gioia così grande dopo tutte quelle volte in cui ci eravamo andati così vicini”

CALCIOPOLI –Difficile spiegare una cosa del genere a un bambino, visto che lo sport dovrebbe essere lealtà e valore sociale. Una pagina bruttissima del nostro calcio, una delle grandi ragioni per cui il nostro livello si è abbassato”

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INTER FOREVER –Organizziamo partite con gli ex campioni della nostra società e li facciamo scontrare con altri dei top club europei esistenti, Real, Bayern, Barcellona, United. I grandi giocatori degli anni Novanta scaldano ancora il cuore”.

INTER CAMPUS –Una splendida iniziativa per dare una possibilità, attraverso il calcio, a quei bambini dei paesi più poveri del mondo che non possono avere un’infanzia ricca, tranquilla e serena”

TOTTI – Lo hanno caricato con tutta quella panchina e ora lui sta ripagando come meglio non poteva. Ora deve fare quello che lo rende felice. Ricordo il suo cucchiaio contro l’Olanda all’Europeo, non ci sembrava vero che avesse potuto fare qualcosa del genere, ma chi ha nel sangue quei colpi è normale che poi li faccia”

EURO 2000 –La sera prima della partita contro l’Olanda avevo immaginato di vincere ai rigori grazie alle mie parate con un amico al telefono. È successo tutto quello che volevamo, loro erano ottimi nel possesso palla ma poi non segnavano col passare del tempo e più si innervosivano. Purtroppo in finale abbiamo perso ma non ho mai capito la tragedia. Se uno arriva secondo o terzo in altre discipline è un gran risultato, nel calcio invece no, si parla sempre di sconfitta”. 

ZOFF – L’unico autografo che ho chiesto da bambino fu il suo. Avevo 15 anni e venne a Padova per l’inaugurazione di un albergo. Poi da allenatore era molto orgoglioso e non accettava che un esterno potesse criticare il suo lavoro. Ecco spiegato il gesto delle dimissioni dopo le critiche di Berlusconi”

 

 

 

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