Editoriale – Non è tutto da buttare

Iniziamo la giornata in maniera positiva, nonostante il turno infrasettimanale abbia assunto i contorni della tragicità sportiva: sconfitta immeritata, ribaltone Roma negli ultimi istanti del match e sogno Champions verosimilmente abbandonato. Accidenti, è realmente possibile un po’ di positività in mattinate del genere? In parte sì. È ora vi spieghiamo perché.

L’Inter è una squadra che ha trovato una sua identità, un suo gioco. Anche ieri gli uomini di Mancini si sono imposti in lungo e in largo, hanno sopraffatto l’avversario, creato occasioni e subito molto poco la verve del Genoa, che giusto nel secondo tempo ha provato ad alzare la cresta con un’apparente miglior condizione fisica. Le stesse identiche cose avvenute contro il Napoli, sebbene stavolta la casella dei punti guadagnati sia rimasta desolatamente vuota. Aspetto non secondario, ma siccome i giudizi non possono cambiare di match in match, riteniamo che il percorso di crescita della squadra non si sia arrestato o involuto.

miranda

L’Inter, a differenza di un anno fa, è una compagine migliorata, con una propria ossatura, una forza difensiva nuova, individualità importanti nei loro ruoli e un reparto offensivo vario e competitivo, che purtroppo a volte si inceppa nel trovare la via del goal. Queste sconfitte si riveleranno insegnamenti preziosi per il prossimo anno, quando non si potrà più rimandare l’appuntamento con il rientro nelle posizioni che contano, quando, magari, si rinforzerà la squadra con qualche innesto pensato e utile, non dettato dalla fretta o dalla disperazione del momento (qualcuno ha detto Eder?), che possa inserirsi e migliorare quanto fatto già quest’anno. Non è tutto da buttare, perciò non buttiamoci giù nemmeno noi. 

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