Aveva iniziato non giocando nessuna delle prime dieci partite della stagione, prima di presentarsi in casa contro la Roma e regalare una prestazione generosa e affidabile. Ebbene, la generosità e l’affidabilità non se ne sono mai andate, hanno sempre fatto parte del suo bagaglio da giocatore, che potrà avere forse qualche lacuna tecnica, ma sempre colmata da tenacia, voglia e applicazione.
Danilo D’Ambrosio è questo: un giocatore che ci mette sempre tanto impegno, non si abbatte dinanzi alle scelte del suo allenatore se possono penalizzarlo e esce dal campo dopo aver dato, ogni volta, il massimo. Così anche ieri sera, quando sulla sua fascia destra non ha dato il segnale di via libera a nessuno, fermando il temuto Insigne, il suo sostituto Mertens e chiunque gravitasse dalle sue parti. Partita dopo partita dimostra come dal punto di vista difensivo sia secondo veramente a pochi in Italia, tenendo magnificamente gli avversari nell’uno contro uno e mostrandosi sempre un passo avanti nella lettura dei movimenti, sia di anticipo che in diagonale. Ieri è stato impeccabile, ma non è la prima volta che gli accade.
Criticato molto in occasione del goal regalato a Bonucci contro la Juventus, ha sfoderato successivamente una reazione caratteriale notevole, giocando un’ottima partita da centrale difensivo, sempre contro i bianconeri, in semifinale di Coppa Italia, per poi prendersi il posto da titolare senza mai mollarlo. Solo un malanno fisico lo ha tenuto fuori contro il Torino, dove Santon ha fatto sentire la sua mancanza, mancando di seguire Molinaro in occasione del pareggio, che ha poi aperto la voragine nella quale i nerazzurri sono maldestramente caduti. Considerando la penuria italiana di terzini, con De Sciglio ancora convocato nonostante le numerose panchine di fila, non si potrebbe dare una chance a questo giocatore? Ieri Conte era a San Siro e ha visto la partita: le considerazioni tratte non possono essere stato affatto negative.