CdS – Mancini ha fatto diventare l’Inter una miniera d’oro, ecco perché…

Roberto Mancini sta facendo un capolavoro con quest’Inter e la conferma arriva, oltre che dal momentaneo primato in classifica, dal valore della rosa nettamente alzatosi rispetto all’inizio della stagione. Il Corriere dello Sport, infatti, ha stamani condotto un analisi in tal senso, dimostrando come dai 250 milioni di fine agosto si sia giunti ai 330 attuali, con alcuni picchi individuali assolutamente incredibili. Merito di un allenatore che ha creduto ciecamente nei nuovi acquisti e che è stato finora in grado di far sentire tutti parte di un progetto sportivo competitivo e vincente, anche senza stabilire nette gerarchie.

I casi più eclatanti riguardano Murillo, Brozovic e Handanovic. Il primo, acquistato ad appena 8 milioni e molto sottovalutato al momento dell’annuncio nerazzurro di acquisizione, ha mostrato un rendimento strabiliante ed è entrato già nel taccuino di molte squadre europee, facendo già toccare quota 35 milioni alla sua valutazione.

Un discorso simile riguarda Marcelo Brozovic, che a differenza del colombiano non è stato un titolare finora inamovibile ma ha avuto l’opportunità di mostrare le sue qualità e la sua indubbia utilità nel reparto mediano di Mancini. Anch’egli, acquistato un anno fa a 8 milioni, ha già fatto più che triplicare il suo costo d’acquisto: 25 milioni secondo le ultime voci di mercato.

Nonostante l’età più vicina ai 30 che ai 20 anni, anche Samir Handanovic ha avuto un’impennata economica niente male: dai pochi milioni per cui poteva partire quest’estate si è arrivati già a 20. Un prezzo congruo per uno dei migliori portieri in circolazione.

Non rappresenta un’eccezione a questo florido panorama il caso di Geoffrey Kondogbia, già acquistato a luglio per una cifra esorbitante pari a 37 milioni comprensivi di bonus. Nonostante le performance non siano state finora formidabili, il fatto di giocare in un top club italiano con discreta continuità e la giovane età gli consentono di mantenere la sua quotazione simile a quella di acquisto. Il caso di Kovacic in estate insegna come anche un rendimento altalenante possa aprire le tasche e i portafogli dei presidenti più esosi.

 

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