I 75 anni del Presidente Pellegrini: “La mia Inter tra Skoglund, Rummenigge e Matthaus…”

Ernesto Pellegrini, storico presidente dell’Inter dal 1984 al 1995, compie quest’oggi 75 anni, che saranno festeggiati degnamente stasera nel teatro La Scala di Milano con un concerto del Premio Oscar Ennio Morricone, al quale avranno la fortuna di assistere tanti suoi ex giocatori e allenatori, da Trapattoni a Bergomi, passando per Berti e Serena. Il celebre imprenditore milanese, impegnatosi anche nel sociale con l’apertura del ristorante per poveri “Ruben”, ha ripercorso la sua vita attorno all’Inter, parte speciale di questi 75 anni e non solo durante la sua presidenza. Ecco gli aneddoti e le curiosità più interessanti svelati alla Gazzetta dello Sport:

PRIMI RICORDI DI UN TIFOSO – Iniziai a tifare Inter a 14 anni, quando il figlio del nostro maniscalco Redegalli esordì in Serie A proprio con la squadra nerazzurra. Il primo idolo fu lo svedese Skoglund, che puntualmente incontravo ogni lunedì a Piazza Mercanti, perché sapevo che sarebbe passato di lì a farsi lucidare le scarpe. La prima volta al Meazza fu un Inter-Juventus vinto per 6 a 0 decisivo per lo scudetto, ma non riuscii ad entrare per la folla presente. Già sognavo di poter comprare l’Inter un giorno. 

L’INGRESSO IN SOCIETA’-Scrissi una lettera al Presidente Fraizzoli nel 1980 dicendogli di essere il proprietario dell’albergo di Villar Perosa dove era solita andare in ritiro la Juventus, ma di essere un grande tifoso interista. Apprezzò ed entrati nel consiglio di amministrazione con delle piccole quote, prima di coronare il mio sogno e diventare Presidente nel 1984. 

SUCCESSI SUL CAMPO E NON – Vado fiero dello scudetto dei record, delle prime Coppe Uefa,ma non solo. La mia più grande soddisfazione è quella di non aver mai fatto perdere una lira ai piccoli azionisti della società, perché le perdite erano sempre assorbite dalla mia azienda. Anche quando annunciai inaspettatamente l’acquisto di Jonk e Berkgamp dopo un blitz segreto ad Amsterdam fu un bel momento, ma il giocatore al quale rimango più affezionato è Rummenigge, il primo grande acquisto.

LA CORRETTA CONTROPARTE – Nel 1994 ci fu il momento più difficile della mia gestione, Berlusconi era appena diventato Presidente del Consiglio e mi scrisse una lettera di incoraggiamento che conservo con enorme piacere, anche perché si concluse con un incredibile “Forza Inter”. 

IL SUCCESSORE MORATTI – Con la famiglia Moratti abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto, sia dal punto di vita personale che professionale. Ricordo con piacere quando feci intitolare il centro sportivo della Pinetina di mia proprietà a suo padre. 

L’INTER DI OGGICon Thohir abbiamo un piacevole rapporto. Ci siamo visti anche recentemente. Nutro simpatia e stima per lui fin dal primo incontro e faccio incondizionatamente il tifo per lui. Il secondo tempo di Napoli ha mostrato la forza che Mancini ha trasmesso alla squadra. Per me si può vincere lo scudetto, anche se in questa squadra darei un mio leader quale Matthaus. Non sarebbe male vero?

SOGNI – Porterei all’Inter Cristiano Ronaldo. Se è vero che se ne va da Madrid gli farei un pensierino, uno con un nome così non può che essere legato all’Inter. 

Ricordi e amore di uno dei tanti uomini che ha contributo alla storia dell’F.c. Internazionale.

 

 

 

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