Tre indizi fanno una prova? Intanto fanno una capolista

Dopo le sofferenze vittoriose contro Atalanta e Carpi, si attendeva un test più probante per dare il primo giudizio sulla nuovissima Inter di Mancini. Il derby era il banco di prova più interessante per questo, partita che mette alla prova la tecnica, la tattica e i nervi. Un match che poteva essere pericoloso per una squadra che doveva accogliere quattro nuovi acquisti nella propria ossatura, un paio schierati titolari e un altro entrato a partita in corso.

Nonostante ciò, l’Inter ha l’identikit della vera squadra, di una squadra che vuole imporsi, che ha voglia di giocare, ma che sta dimostrando una grande capacità di soffrire, di unirsi nei momenti chiave e più difficoltosi. Una squadra che trova spesso i guizzi giusti, che li sa concretizzare e che è poi in grado di serrare i ranghi, di tirare fuori energia e cattiveria quando la necessità lo richiede. E’ presto per sbandierare la prima posizione in classifica, ma le piccole cose, come tre successi nelle prime tre partite, anche non entusiasmando troppo, sono degli indizi che ci aiutano a capire che è nata e sta nascendo un gruppo diverso, modellato con insistenze e sacrifici. Tutto al momento sta pagando, bisognerà mantenere i piedi in terra, ma soprattutto cercare di non abbattersi quando qualche episodio volterà la fortuna a Icardi e compagni. Perché per chi è abituato a perdere  da anni una sconfitta può abbassare il morale, ma una vittoria così ha un sapore e un’importanza che ti spingono a trovarne altre. Per mantenere quel primo posto che sarà forse arrivato troppo presto, ma che si può comunque mantenere fino alla fine. Anche a vincere ci si abitua presto, soprattutto se ci riesci al derby.

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