GdS – Precisione, tiri e personalità, la partita di Jojo in grande stile

Stevan Jovetic è entrato nel cuore dei tifosi nerazzurri come meglio non poteva: un goal a giro, sotto l’incrocio, in pieno recupero, per consentire all’Inter di vincere all’esordio e di essere una delle poche big a non aver steccato al primo appuntamento stagionale.

Nel pre-campionato Mancini lo ha provato spesso, ma ieri ha preferito farlo partire dalla panchina in luogo di Palacio. Ancora in ritardo di condizione per reggere una partita intera. Icardi però, suo capitano, gli ha permesso di mettersi in evidenza già dopo un quarto d’ora. C’è voluto un po’, ma alla fine la zampata vincente è arrivata, il colpo da maestro che ci si aspetta da un vero numero 10. 

La Gazzetta dello Sport ha analizzato nel dettaglio la sua prestazione e, da tale analisi, si possono ricavare dei dati piuttosto indicativi. Il giocatore non ha avuto paura nel prendersi le proprie responsabilità: ben 5 tiri, tra cui quello decisivo. Sintomo di chi ha le qualità per provarci, ma anche la voglia di metterle in mostra. Nei suoi 43 passaggi ha errato solo 13 volte, a fronte di 30 ben riusciti. Qualità certa, forse ancora a sprazzi, ma comunque ben presente. La maggior parte dei suoi tocchi sono stati nella metà campo avversaria: giusto che sia così, forse il ritardo nella preparazione gli impedisce di ampliare troppo il suo raggio d’azione e di dare una mano nella fase difensiva, anche se va detto che ieri l’Atalanta non ha sollecitato troppo la difesa dei padroni di casa. Il dato è comunque chiaro; il giocatore ama stare leggermente fuori dall’area di rigore, farsi dare la palla e orchestrare qualcosa di pericoloso con la sua classe. Zona centrale e sulla fascia sinistra, più che per crossare (2 i traversoni effettuati) per accentrarsi e provare il tiro, praticamente ciò che fatto al minuto 93, per la gioia di tutto il Meazza.

Se il buongiorno si vede dal mattino, l’avventura nerazzurra di Jovetic non sarà scontata e deludente.

 

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