Geoffrey Kondogbia ha già conquistato il mondo interista. Il colosso francese è stato l’acquisto più caro del mercato nerazzurro e già in queste prime settimane di ritiro altoatesino ha fatto subito capire di che pasta è fatto, giustificando così l’ingente sacrificio della società per portarlo a Milano.
Arrivato con grandi proclami ed aspettative, Geoffrey colpisce in primo luogo per la sua tranquillità, pacatezza e in generale per il basso profilo tenuto in queste prime settimane della sua nuova avventura interista. Nessun atteggiamento fuori posto, nessuna ‘spacconata’, conquistandosi così da subito il rispetto e l’ammirazione dei suoi nuovi compagni. Un ragazzo semplice, composto, consapevole di dover diventare il leader di questa Inter, prima di tutto nello spogliatoio.
Oltre alle qualità umane, stupiscono ovviamente anche le doti tecniche, come commenta La Gazzetta dello Sport. Nella prima amichevole di livello stagionale contro il Carpi, il classe 93 di Nemours ha dato sfoggio di alcuni pezzi di un suo repertorio ancora in evoluzione. Protezione del pallone, rapidità nei movimenti e nelle scelte, tecnica e in generale giocate di alta scuola, con un’ assoluta padronanza del centrocampo e del gioco della squadra.
All’Equipe confessa di aver cambiato modo di lavorare qui all’Inter, sopratutto dal punto di vista tattico, vista la tanta rilevanza data in Italia a questo aspetto del gioco. Dal canto suo Kondo, affina l’intesa con l’altro perno del centrocampo interista, quel Mateo Kovacic che sembra aver definitivamente scacciato le voci di mercato e pronto per il grande salto di qualità. I due infatti, nel pre-partita contro il Carpi, sono rimasti a colloquio per un pò, mimando e discutendo sui movimenti in campo, consapevoli entrambi di essere fondamentali e centrali per questa nuova Inter.
Prove da leader per Kondogbia in nerazzurro dunque, prima di tutto attraverso la fiducia e la stima dei compagni, poi sul campo per conquistare tutti.