L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport delinea un ritratto di Kondogbia, vista la ribalta mediatica da lui conquistata per la folle trattativa di mercato che sta vedendo coinvolte Inter e Milan. Nato a Nemours il 5 febbraio 1993, Geoffrey appartiene alla stessa generazione d’oro che ha sfornato in Francia talenti come Paul Pogba, infatti quando i due erano i pilastri della selezione Under20 con cui hanno vinto il Mondiale nel 2013 erano chiamati Gemelli: fisico simile e stesso talento, semplice.
Forse l’attuale centrocampista del Monaco ha dovuto attendere un paio di stagioni in più per esplodere in maniera definitiva ma resta ugualmente uno dei maggiori prospetti del calcio europeo e mondiale. Talento sì, ma anche carattere da vendere: a 11 anni litiga con i genitori per trasferirsi a Nandy e iniziare a giocare a calcio, a 13 anni confida ai suoi compagni di squadra: “Un giorno mi vedrete giocare in tv”. Insomma, grande consapevolezza delle proprie qualità. Ecco il salto prima dal Lens al Siviglia, poi al Monaco e adesso, chissà. E pensare che da piccolo amava la boxe: “Quando ero piccolo il calcio non mi piaceva, ci giocavo per strada con gli amici ma nulla più”.
Decisivo fu il padre che dopo aver pagato a vuoto per mesi la sua iscrizione alla scuola calcio lo obbligò a parteciparvi: “Mio padre mi disse che non aveva più voglia di gettare soldi quindi mi disse che avrei dovuto iniziare a frequentare per forza gli allenamenti che mi pagava. Da allora iniziai e col tempo ci ho preso gusto”. E come se ci ha preso gusto, è diventato un’autentica forza della natura di 80 chili per 188 centimetri. Solo 3 anni fa la Juventus lo stava per portare a Torino dal Lens (prima che si trasferisse a Siviglia) e il suo valore era di appena 3 milioni di euro: adesso ne vale 35 ed è diventato un vero pezzo pregiato del mercato europeo, a Milano se ne sono accorti.