Imperativo per il finale di stagione: cucire le bocche e pedalare, le ambizioni illudono soltanto

Mancini, Brozovic, Shaqiri, Hernanes, chi prima e chi dopo non ha mai voluto prendere in considerazione la realtà, quella di una squadra in perenne difficoltà alle prese con i suoi limiti costanti.

La convinzione che l’Europa fosse sempre a portata di mano, anche dopo la partita più brutta e più squallida. Il cominciare a parlare della stagione che verrà, ventilando addirittura certezze clamorose e possibilità di scudetto. Siamo una squadra al decimo posto in classifica, o forse al nono o all’undicesimo, non si sa.

Tutti sanno però che la dimensione della squadra al momento è questa e lo è da inizio campionato, nonostante allenatori e giocatori cambiati e acquistati. Forse il risultato maturato oggi ha fatto capire che è meglio cucire le bocche e rimboccarsi le maniche.

Basta messaggi di speranza, slanci di ottimismo futuro; si prenda in considerazione solo la realtà attuale e si faccia in modo di cambiarla al più presto. Solo allora si potrà rialzare la testa e muovere le labbra. Volare basso è l’unico mezzo per far bene. La squadra fa fatica contro ogni avversario, figurarsi se può credere di rivaleggiare con la Juventus tra qualche mese.

Mancini è il primo a dover fare i conti con ciò, ragionando partita per partita e sperimentando per vedere cosa si può salvare in vista della prossima stagione. Ogni volta che si è alzata l’asticella il risultato è stato piombare di nuovo verso il baratro. Non bisogna più farlo, per rispetto verso sé stessi e i tifosi, stufi di covare speranze infinite e puntualmente deluse. 

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