Poteva andare peggio, o forse no?

Il pareggio di Napoli restituisce un sorriso a mezza bocca a tutto il popolo nerazzurro, gratificato da una rimonta piena di carattere e qualità, ma pieno di rimorsi per un risultato che poteva essere ben diverso se solo l’Inter fosse scesa in camp dall’inizio con la giusta mentalità.

La formazione di Mancini, come contro la Fiorentina, è rimasta quasi addormentata per un’ora del match, come se stesse aspettando che il Napoli infierisse prima i scatenare la propria reazione. Così è stato. Dopo il goal di Hamsik si sono avuti i primi sentori di un risveglio, concretizzatosi in seguito alla magia di Higuain. L’Inter si è messa a giocare, ad aggredire e a fraseggiare nella giusta maniera, ha costretto il Napoli a ridosso della propria area e ha trovato un pareggio prezioso per come si erano messe le cose.

Approfittando della superiorità numerica, sarebbe stato sublime fare il colpo grosso, ma il tempo era esiguo e, probabilmente, sarebbe stato ingeneroso verso un Napoli che, per un’ora del match, ha messo in seria crisi la retroguardia ospite. Merito di un campione come Higuain, della velocità e della qualità dei suoi 4 interpreti d’attacco e, per l’appunto, di una squadra troppo molle e che ha sbagliato più che volentieri in fase di costruzione.

Anche quest’aspetto è da tenere in considerazione: il Napoli ha avuto le sue possibilità soprattutto in contropiede, rubando palla spesso ai centrocampisti nerazzurri e lanciando i propri tenori. L’Inter è invece riuscita a creare le sue opportunità con delle trame belle e interessanti e contro una difesa schierata, a testimonianza di un’idea di gioco che cresce e si sviluppa contro chiunque. E’ questo, al momento, il cambiamento migliore apportato da Mancini. Attendendo e sperando che sia assecondato da risultati più continui, bisogna accontentarsi di una rimonta e di un pareggio, ma non esaltarsi troppo perché di limiti ce ne sono ancora un po’.

Poteva andare peggio, ma c’erano i mezzi per farla andare meglio.

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