Gds – Cosa succede al gioiello Kovacic?

Il talento di Mateo Kovacic non riesce ancora a sbocciare definitivamente. La sua stagione attuale, al pari di quella dello scorso anno, si sta dimostrando ancora troppo altalenante e priva di un definitivo salto di qualità. I dati e le statistiche sono lì a dimostrarlo.

Innanzitutto, la discontinuità sembra essere il fardello principale. La “Rosea” ha infatti evidenziato come il giocatore non riesca ad essere sopra la sufficienza per più di tre partite consecutive. In particolar modo dalla nona in giornata in poi sembra essere iniziata questa flessione del croato, testimoniata anche dalle ultime partite. Se con il Cagliari infatti c’erano stati sia il goal che una prestazione di spessore, con la Fiorentina il passo indietro è stato a dir poco evidente. Una partita in cui non ha mai acceso la luce, non ha avuto uno spunto degno di questo nome, non è mai riuscito a far svoltare né sé stesso, né la squadra. Del resto, se prima di Cagliari Mancini aveva deciso di panchinarlo per quattro volte consecutive, una ragione, o forse più, dovevano esserci. 

Un altro aspetto riguarda la prevedibilità. Rispetto a quando gioca Shaqiri, la manovra dell’Inter sembra essere più lenta e prevedibile con lui in campo. E’ abituato a giocare molto la palla, ma spesso con passaggi banali e semplici. Sono infatti ben due difensori e alcuni suoi compagni di reparto i destinatari più frequenti, mentre la distanza media percorsa dai suoi passaggi è di gran lunga inferiore a quelli di altri giocatori di pari ruolo o di pari qualità. Non il massimo per Mancini, abituato a chiedere velocità di pensiero e di esecuzione ai suoi uomini migliori.

In ultimo, l’ormai antica vicenda sul suo ruolo e la sua posizione in campo. Mancini ha dimostrato di vederlo solo come un trequartista attualmente, non ritenendolo pronto per essere una mezzala completa, né addirittura un regista davanti la difesa. Mancherebbe infatti una certa propensione e durezza nel contrasto e nel recupero palla. Eppure in epoca “mazzarriana” Kovacic, da un punto di vista prettamente qualitativo e offensivo, sembra aver trovato una sua dimensione nel ruolo di mezzala sinistra.

La speranza è che Mancini possa al più presto reindirizzarlo in questa posizione, sia per il bene del giocatore stesso che della squadra, dal momento che un calciatore del calibro di Shaqiri sembra essere davvero imprescindibile nel modello di gioco e squadra voluto da Mancini. Al tempo stesso è però fondamentale che il numero 10 riesca a dimostrare, una volta per tutte, di essere quel perno sul quale l’Inter ha deciso di gettare le fondamenta per il proprio futuro.

Impostazioni privacy