Mancini: “La finale con la Samp? Ci penso il meno possibile. Con Balotelli non litigai, ecco cosa accadde”

Ecco la terza ed ultima parte della bella intervista che Mancini ha rilasciato a Tiki Taka:

Ti piace Ferrero e cosa sta facendo? Ti ha mai proposto di tornare alla Samp?
E’ molto simpatico, rispetto a Garrone e a Mantovani ha sparigliato molto le carte. L’ho incontrato solo una volta in occasione di una partita a Marassi tre mesi fa.

Che ricordo hai di Mantovani e di quegli anni alla Samp? Era vero che voleva più bene a te che ai suoi figli?
Questo non è assolutamente vero, era un uomo di grandissimo spessore e difficile da eguagliare, mentre Garrone ha avuto il merito di mantenere il club in alto. Quegli anni invece sono stati i più belli della mia vita, i calciatori di oggi devono capire che quello che fanno è un privilegio. A Vialli avrò fatto 300 o 400 assist (ride), purtroppo il giorno dello scudetto ero squalificato in tribuna perché due giornate prima a Milano mi avevano espulso nello scontro diretto contro l’Inter assieme a Bergomi.

Cosa ti ha insegnato Boskov?
Era un grande allenatore, ci ha fatto sempre credere in noi stessi e spinto a dare il massimo.

Ripensi anche a quella finale di Wembley?
Cerco di pensarci il meno possibile a dire il vero. Bisogna però anche dire che quella finale, oltre a un’occasione persa, va vista come un premio, un qualcosa di positivo, visto che la Sampdoria non va in finale di Champions così spesso. Rimane comunque una grandissima delusione.

Con la Nazionale avresti potuto fare di più? Hai sbagliato partite importanti o pesa il non aver mai giocato nelle grandi metropoli del Nord?
Forse è stato un insieme di tutte queste componenti, va detto anche che in quegli anni eravamo in tanti e tutti bravi e al massimo nel mio ruolo se ne potevano scegliere due o tre.

Qual è il giocatore nel quale ti rivedi maggiormente?
Sicuramente lo stesso Totti. Mi sono sempre rivisto in lui per tipologia di gioco e giocatore.

Cassano invece? Sembrava che un giorno vi sareste quasi dovuti trovare per affinità elettive.
Un giocatore che poteva fare molto di più perché aveva delle grandissime qualità. Ha perso la sua grande occasione al Real Madrid dove poteva diventare un grande calciatore.

Con Balotelli invece? Aldilà del mercato, ti piacerebbe un giorno lavorare di nuovo con lui?
Quella volta al City non abbiamo avuto un litigio, dei paparazzi hanno scattato delle foto e inventato questa storia. Aveva fatto un’entrata scomposta ai danni di un compagno e io volevo allontanarlo, soltanto che è talmente forte fisicamente che mi ci sono quasi dovuto aggrappare. Al Manchester con me ha fatto benissimo, ogni giorno spero che possa tornare ad essere quel giocatore che era ad inizio carriera.

Il Milan dovrebbe continuare a dare fiducia ad Inzaghi? Anche tu sei stato un predestinato, ci furono anche delle polemiche riguardo il patentino.
Il patentino io l’ho sempre avuto. Ci furono delle polemiche riguardo altre situazioni. Credo che Inzaghi meriti fiducia perché è un ragazzo molto giovane e come tutti i giovani deve essere supportato e bisogna lasciarlo lavorare. Quello che gli manca è l’esperienza

Il goal più bello della tua carriera?
Quello con la Samp a Napoli fu importantissimo perché vincemmo una partita molto difficile, ma quello di tacco con la Lazio è forse il più bello. Ricordo soprattutto la reazione di Vieri che mi fece molto ridere, mi disse: “Ma hai visto cosa hai fatto?” (ride, n.d.r)

Dove si vive meglio?
Ad Istanbul si vive molto bene, mentre a Manchester piove spesso. In Italia invece si sta bene ovunque, Milano, Roma, Bologna, Genova, Jesi”.

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