L’Inter e Gasperini: la storia di due ex mai innamorati

Gian Piero Gasperini sta vivendo al Genoa una seconda fantastica avventura dopo quella di qualche anno addietro, che l’aveva portato a sfiorare la qualificazione in Champions League  e ad allenare un gruppo di giocatori di grande spessore (vi dicono qualcosa Thiago Motta e Milito?).

Evidentemente il matrimonio tra l’ex tecnico delle giovanili della Juve e il club più antico d’Italia è talmente forte ed intenso da resistere anche a una separazione e a più di qualche passaggio a vuoto. Peccato che non si stato così anche con l’Inter, il grande rimpianto della carriera di Gasperini. Per un tecnico proveniente dal basso, arrivare in un club blasonato come Inter fu il coronamento di un sogno e al tempo stesso di un lungo percorso. A volte però, anche i sogni più ardenti e inaspettati possono trasformarsi in incubi. E’ finito infatti con il diventare uno dei tanti tecnici finiti nel tritacarne dell’era post Mourinho, incapace di reggere una pressione molto più alta, di far rispettare le sue scelte alla società e di andare incontro alle esigenze dei calciatori. La sua storia non è durata nemmeno tre mesi: dal 24 giugno 2011, data dell’annuncio del suo ingaggio, al 21 settembre, giorno dell’esonero seguito alla rovinosa ed eclatante caduta di Novara. Tre mesi in cui Gasperini ha voluto imporre alla sua (presunta) amata le sue regole, la sua legge. Una difesa a 3 e un modulo che mal si adattavano ai giocatori presenti in rosa, anche per colpa di richieste non esaudite. E’ stato un marito mai in grado di farsi capire e accettare, mai in grado di farsi amare.

Non ha esercitato il giusto fascino sul presidente Moratti, mai troppo convinto di tale scelta (il nome di Gasperini fu proposto infatti da Branca). Ci ha messo infatti molto poco il presidente per cacciarlo dalla propria panchina, a dispetto di tanti allenatori difesi molto più a lungo come Stramaccioni. A testimonianza di una scintilla mai scoccata. Le parole di rancore e rammarico non sono mai mancate dopo la fine della sua breve esperienza. Il destino gli sta però offrendo una nuova chance, a dimostrazione del fatto che ci sono matrimoni destinati a funzionare e altri che non “s’hanno da fare”. Quattro sconfitte, tra cui Novara e Trabzonspor, in sei partite ufficiali, sono lì a dimostrarlo.

Domani ci sarà di sicuro una rivincita dell’ex. Da quale parte però sarà il campo a decretarlo.

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