E’ giunta l’ora di riprendersi San Siro

Esisteva una fortezza a Milano pochi anni fa. Non si tratta del Castello Sforzesco, ma dello stadio Giuseppe Meazza, meglio noto come San Siro. Un posto quasi inespugnabile, con un tale cavaliere di nome Jose Mourinho capace di mantenerlo imbattuto nei suoi due anni di permanenza nerazzurra.

Il cavaliere portoghese abbandonò il suo castello e lo stadio San Siro si è magicamente trasformato da fortezza a passerella, dove anche il più innocuo dei nemici poteva uscire a testa alta da vincitore. Nelle ultime 3 stagioni e mezzo il rumore più comune è stato quello dei fischi dei tifosi. quelli che hanno coperto giocatori e allenatori dopo ogni sconfitta, ogni occasione persa e prestazione poco convincente. Mazzarri nella sua conferenza di presentazione disse che uno dei suoi obiettivi rendere San Siro uno spauracchio per qualunque avversario vi fosse capitato. Dire che non è riuscito in questa missione è superfluo come lo sperare dei tifosi che la partita di domani possa significare un cambio di marcia e mettere fine ad un digiuno per certi versi imbarazzante. L’ultima vittoria nerazzurra in campionato davanti ai suoi tifosi risale al 29 ottobre 2014, 1 a 0 sofferto contro la Sampdoria, firmato su rigore dall’ex Icardi al novantesimo minuto. Fra tutte le competizioni bisogna invece risalire al 27 novembre, quando fu piegato il Dnipro per 2 a 1. Vittoria che sancì la qualificazione ai sedicesimi di Europa League con Osvaldo migliore in campo.

Sembra passata una vita fa, invece sono quasi due mesi. Si tratta comunque di un’eternità. Dopo lo sprofondo con l’Udinese e i segnali di ripresa contro la Lazio arriverà anche la svolta definitiva? Al campo l’ardua sentenza.

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