Le migliori partite del 2014 – 2° Posto: Inter – Lazio 4 a 1

E’ il 10 maggio 2014: a San Siro va in scena l’ultima partita casalinga dell’Inter al termine di una stagione migliore della precedente, ma non per questo troppo esaltante. I nerazzurri vengono da un derby perso e disputato senza mordente e devono blindare un sudatissimo quinto posto che significherebbe il ritorno in Europa. L’avversaria è la Lazio, squadra reduce da un campionato travagliato, ma sempre ostica per Zanetti e compagni. Già, Zanetti. La lotta per l’Europa League e la partita in sé non hanno molta importanza se paragonate all’argomento di maggior interesse di questa sfida: l’addio al calcio giocato di Javier Zanetti, lo storico capitano interista frantumatore di qualsiasi tipo di record in maglia nerazzurra. Inter-Lazio è stata la sua ultima partita allo stadio Giuseppe Meazza, la sua casa per 19 lunghe stagioni. L’atmosfera è quella giusta, lo stadio è pieno e festante e c’è un obiettivo alla portata da raggiungere. Purtroppo parte dalla panchina come gli è accaduto spesso nella sua ultima stagione, ma la squadra riesce ad avvertire lo stesso la sua carica e l’importanza di cogliere la vittoria in quella partita così piena di significati.

L’inizio è scioccante: segna Biava per la Lazio dopo appena due minuti. Si rivelerà essere soltanto un fuoco di paglia. L’Inter inizia il suo show, offrendo per l’ultima del capitano uno spettacolo degno di tale evento. Kovacic si prende le luci della ribalta e disegna due assist a dir poco deliziosi per i goal di Palacio e Icardi, bravi a freddare Berisha. Il Trenza avrà modo di siglare anche la sua doppietta personale prima dell’intervallo. Dopo 45 minuti l’obiettivo europeo è dunque ampiamente alla portata, perciò tutta l’attenzione si può spostare sul protagonista designato e indiscusso della serata. Il numero 4 entra al settimo della ripresa al posto di Jonathan per i suoi ultimi momenti di gloria. Ogni volta che tocca il pallone i tifosi si scatenano e lui risponde con lo storico marchio di fabbrica: la sgroppate palla al piede. A 40 anni è come se ne avesse 18, vola via sulla fascia che è un piacere. Handanovic sfodera qualche prodezza per far proseguire tranquillamente la festa e Hernanes segna il suo primo goal a San Siro, suggellando il 4 a 1 finale. Un punteggio ottimo per dare il via alla vera festa nel post partita: i cori che andavano avanti dal pre-partita si susseguono ancora, Zanetti abbraccia e ringrazia tutti con un discorso carico di amore per la sua Inter e porta in trionfo anche i vari Milito, Samuel e Cambiasso, compagni argentini di mille battaglie e trionfi.

Si chiude con Zanetti festeggiato da tutti i suoi compagni che lo lanciano in cielo e lo celebrano nel migliore dei modi. L’Inter chiude un’era e lo fa con la miglior partita del suo anno solare, grazie ad un bel calcio ricco di goal, giocate ed emozioni. E’ stata la serata degli argentini, ma anche di un sublime Kovacic, di un implacabile Palacio, di un eccezionale Handanovic, di Hernanes e Icardi. L’Inter ha trovato troppo tardi tutti i pezzi perfetti del puzzle. Peccato che quella partita non si sia trasformata nel degno inizio di una squadra bella da vedere e vincente. Poco importa però; l’importante è che l’addio del capitano sia stato all’altezza delle aspettative e della sua straordinaria carriera. Una delle poche consolazioni di questo 2014.

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