Gds – Per Kovacic è giunta l’ora di essere decisivo

Mateo Kovacic è considerato il perno, il fulcro e il prospetto più interessante di questa Inter, l’uomo per il quale è pronto un rinnovo contrattuale fino al 2019. Da lui si attendono le giocate in grado di trascinare la squadra fuori dal baratro; giocate che sono avvenute a sprazzi in questa stagione e che sono mancate totalmente nella debacle contro l’Udinese. La Gazzetta dello Sport analizza qual è il fattore che finora sta più mancando al gioiello croato: l’incisività. Le due occasioni fallite domenica sera infatti, tra cui la clamorosa traversa a botta sicura, gridano vendetta e hanno dimostrato che la decisività non è ancora nelle sue corde.

Kovacic studia però da leader vero e si dimostra maturo. Nel post partita ha avuto il coraggio di presentarsi davanti a telecamere e microfoni, lasciando delle dichiarazioni sicuramente non banali. “Non pensiamo minimamente alla Champions visto che siamo dodicesimi”, “Vincere l’Europa League sarà difficile perché ci sono delle squadre vere e noi ancora non lo siamo” rendono l’idea di un ragazzo consapevole della situazione propria e della sua squadra, intelligente abbastanza da capire che il momento è troppo critico e delicato per poter essere ottimisti e fari proclami.

D’altro canto la voglia di far meglio esiste ed è evidente. Ha iniziato la stagione da mezzala e Mancini lo ha finora provato da esterno sinistro e trequartista. I risultati finora non sono stati esaltanti ma l’ex Dinamo Zagabria non si arrende e dice “Sono giovane e più cose imparo ora, meglio è per me”; nulla di più saggio. Ormai è da due anni in Italia e una cosa l’ha di sicuro già appresa, ossia che gli esami non finiscono mai. Il prossimo, da superare, è quello dell’incisività. Per sé stesso, ma soprattutto per l’Inter, per farla tornare ad essere una squadra vera.

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