CALCIOMERCATO/ Ricomincio da tre: Guarin, Kovacic e un mediano per il centrocampo che sarà

Guarin KovacicDribbling dopo dribbling, Kovacic sta conquistando San Siro. Persino ieri in una partita sfortunata, iniziata male e finita peggio, i pochi tifosi presenti sugli spalti si sono entusiasmati alle folate del giovanissimo croato. In una squadra in cui il talento è centellinato più che in un laboratorio di chimica, non c’è da meravigliarsi che ciò accada.

Mateo, nelle partite disputate fin qui, ha fatto vedere tante belle cose: innanzitutto una personalità da grande anche nei momenti difficili, cosa assai rara per un ragazzo arrivato da poco in una squadra in emergenza, a cui si aggiungono notevoli doti tecniche, di palleggio ma anche di controllo di palla in velocità. L’unica sua pecca rimane la scarsa aggressività in fase di interdizione e qualche dribbling di troppo vicino alla propria area di rigore, ma c’è tempo per migliorare.

Desaparecido per un lungo periodo a causa della convalescenza post infortunio, Guarin ieri è tornato a giocare come sa. La condizione non è ancora la migliore, impossibile per uno con il suo fisico da colosso, ma il tiro e la tecnica lo hanno aiutato a supportare la manovra offensiva della squadra. Il rigore guadagnato, se poi Alvarez non avesse emulato (negativamente) il Pazzini di Inter-Udinese, avrebbe potuto significare il pareggio.

Il Guaro sarà il secondo elemento sul quale costruire la mediana del futuro. Da lui ci si aspettano corsa e inserimenti costanti nell’area avversaria. Quest’anno il colombiano ha dimostrato di essere uno dei pochi campioni della rosa: le sue accelerazioni brucianti hanno scardinato più di una difesa (a partire da quella dei neo campioni d’Italia). Spesso impiegato in un ruolo non adatto alle sue caratteristiche, come trequartista o addirittura seconda punta, Guarin dovrà lavorare sulla continuità e sulla concentrazione, che non sempre lo hanno accompagnato durante la stagione.

Se Kovacic e Guarin saranno certamente i due interni del centrocampo a tre che verrà, manca ancora un nome per il mediano davanti alla difesa. Di Gargano, dimostratosi più volte in questa stagione un’ottima riserva e niente di più, meglio non parlare: il suo riscatto potrebbe servire solo per puntellare una rosa limitata nel reparto di mezzo. Il giocatore che serve è un altro: un mediano forte fisicamente, con grande abilità di interdizione e pressing, bravo nell’impostare l’azione una volta recuperata palla.

Fernando? Potrebbe essere. Il nome vero per adesso non c’è. Resta la necessità di spendere i (pochi) soldi a disposizione su un acquisto fondamentale per l’Inter che verrà. Il centrocampo, del resto, è da sempre (ossia dopo il triplete) il neo della rosa nerazzurra: gli addii di Thiago Motta e Sneijder, oltre al “compianto” Stankovic, hanno lasciato un vuoto importante e non sono stati rimpiazzati con nomi all’altezza. Lo stesso Kuzmanovic resta un’incognita, nella speranza che non abbia ancora mostrato tutte le sue carte.

La mediana che verrà sta prendendo forma piano piano e si baserà su Guarin, Kovacic e un mastino coi piedi buoni davanti alla difesa. Nel 4-3-3 dello Strama bis il centrocampo sarà il reparto chiave. La costruzione deve partire da qui, dalle fondamenta.

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