Ronaldo: “L’Italia può fare bene, Prandelli mi ricorda Simoni. Balotelli deve capire che…”

In un’intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Ronaldo ha parlato del Mondiale che sta per iniziare. Ecco un estratto dell’intervista rilasciata dall’ex Fenomeno:

Vince il Brasile?

“E’ la squadra più forte, e lo sarebbe anche se non giocasse in casa. Ha un sacco di pressione addosso, ma si è mai vista una Seleçao senza? E poi l’ha detto Scolari che sono obbligati a vincere, no?”.

E poi c’é Neymar che con il Brasile gioca meglio che con il Barça, no?

“Beh, per essere stato il suo primo anno in Europa, per di più giocando vicino a uno che ti ruba la scena come Messi, è andato piuttosto bene: ha soltanto 22 anni e un sacco di tempo per migliorare. Comunque è vero, le sue migliori partite le ha giocate con il Brasile: buon per Scolari”.

A cui qualcuno non perdona il caso Diego Costa.

“E qui bisogna capire chi dice la verità: il giocatore sostiene che Felipao non l’ha mai chiamato, Felipao a me ha detto il contrario. Comunque zitto zitto Fred continua a segnare, basta non chiedergli di essere un nuovo Ronaldo o un nuovo Romario. E’ stato lui il primo a dirlo: non so se ci sarà, ma adesso non c’è. Magari un giorno arriverà: a me non dispiacerebbe un nuovo Ronaldo”.

Forse le dispiacerebbe di più un’altra cosa: l’altro giorno, era in telecronaca, è arrivata la notizia dell’infortunio di un giocatore della Germania e prima che si sapesse che era Reus, le è scappato di chiedere “Non sarà mica Klose?…”. Le porterà via il record di gol al Mondiale (Ronaldo è a 15 reti, il tedesco a 14, ndr)?

“Se mi supera, mi supera: ci sta. Anch’io avevo sorpassato qualcuno e non ho la presunzione di essere eterno. E soprattutto quello che farà eventualmente Klose non toglierà nulla a quello che ho fatto io”.

Messi con l’Argentina ha fatto ancora poco e continua a vomitare in campo: perché?

“Non c’è una spiegazione logica, ma al suo terzo Mondiale è lui, più di Neymar, più di Balotelli, più di chiunque, a dover fare l’ultimo salto. Con il Barcellona ha dimostrato qualità fuori dal comune, ma è solo un Mondiale a renderti davvero immortale”.

Più forte Messi o Cristiano Ronaldo?

“Oggi Cristiano, senza dubbi. Ma ora deve curare bene questa tendinopatia del ginocchio: conosco l’argomento…”.

Più forte l’Argentina o la Spagna?

“Dell’Argentina si parla poco: per me è fortissima. Però la Spagna ha lo stesso blocco che ha vinto Mondiale ed Europeo e io credo più alla compattezza di un gruppo così che a un suo calo di motivazioni”.

Anche se il tiki taka ha dato segni di cedimento pure a livello di club?

“Siamo stati tutti innamorati di quel calcio e adesso in quattro e quattr’otto quel calcio è morto? Mi pare un po’ esagerato”.

Dunque Brasile, Argentina e Spagna. E poi?

“E poi Germania. Ma occhio all’Italia: arriva quasi sempre”.

Appunto, quasi: nel 2010…

“Una cosa del genere succede una volta, non due. E’ vero che ha uno dei gironi più difficili, se non il più difficile, ma per me può vincerlo. E poi a quel punto può succedere di tutto”.

Perché vede più l’Italia di Inghilterra e Uruguay?

“Perché a un Mondiale conta la tradizione e quella dell’Italia è solida: grande sicurezza difensiva, grande intelligenza tattica”.

Beh, anche nel test con il Fluminense sicurezza difensiva non tanta.

“Ah perché, contano anche le amichevoli a cinque giorni dalla prima partita del Mondiale? Ma dai… Conta molto di più che adesso l’Italia gioca anche bene: lo ha fatto vedere all’Europeo e pure in Confederations Cup, anche se confermarsi non è mai facile”.

Intanto è stato confermato Prandelli.

“E hanno fatto bene: la sua mano è importante. Prandelli ha qualcosa di Gigi Simoni, per il rapporto che ha con i giocatori, e qualcosa di Scolari: grande lavoro tattico, attenzione all’organizzazione ma anche alla qualità. Massima libertà per la creatività, sempre”.

E adesso addirittura forse un doppio regista: Pirlo e Verratti.

“Buona idea, soprattutto per certe partite. Tanto la garanzia è Pirlo: piedi benedetti, ma anche una straordinaria intelligenza nel sapersi sempre posizionare in campo nel modo migliore”.

Quella che a volte manca ancora a Balotelli?

“Se non capisce che questo Mondiale è la sua grande occasione, vuol dire che non ha ancora capito niente della sua carriera: vale per lui come per Neymar. Il Brasile lo sta aspettando, vuole goderselo come fa con i giocatori speciali: ora tocca a lui. E magari gli dà una mano Cassano”.

Si aspettava di vederlo al Mondiale?

“Sinceramente no, ma buon per lo spettacolo: lui, se he voglia, è divertimento allo stato puro”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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