Alla vigilia della semifinale di Supercoppa Italiana tra Bologna e Inter, Giuseppe Marotta prende la parola e fissa i paletti. Intervenuto ai microfoni di Mediaset, il dirigente nerazzurro ha toccato più temi. Dalla sfida contro un avversario definito ostico, al mercato di gennaio, passando per la fiducia totale in Cristian Chivu. Parole che arrivano in un momento delicato della stagione, ma che raccontano un’Inter consapevole della propria storia e ancora convinta di poter restare protagonista.
“L’Inter deve essere protagonista”: il messaggio prima del Bologna
Marotta parte dall’identità del club e dal valore della sfida contro il Bologna. Il dirigente nerazzurro riconosce i meriti dell’avversario, ma ribadisce l’obiettivo dell’Inter.
“Siamo qui per essere protagonisti, la storia dell’Inter ce lo insegna. Il Bologna ha la giusta tenacia per fare bene, è un avversario ostico”.
Parole che inquadrano il contesto della Supercoppa Italiana, una competizione che l’Inter affronta con rispetto ma senza timori, forte della propria esperienza e della mentalità costruita negli anni.
Mercato e infortuni: “A gennaio poche occasioni”
Inevitabile il passaggio sul mercato. Marotta non chiude a nessuna ipotesi, ma invita alla prudenza, soprattutto nel mercato invernale.
“Non escludo nulla, la rosa è adatta per competere. Un confronto sicuro ci sarà e si valuterà il da farsi. Bisogna far conto con qualche infortunio, ma a gennaio è difficile perché non ci sono le giuste occasioni per affondare il colpo”.
Un messaggio chiaro ai tifosi dell’Inter. Le valutazioni arriveranno, ma senza forzature e senza inseguire operazioni non convincenti.

La difesa di Chivu e la risposta alle critiche
Ampio spazio anche alla figura di Cristian Chivu, scelto a inizio stagione e difeso con decisione.
“Siamo fieri di aver scelto Chivu ad inizio anno. È un allenatore moderno ed ha qualità per essere all’Inter. È stata una scelta coraggiosa, ha qualità di comunicazione e la capacità di applicare modo di allenamento e cultura del lavoro. Noi siamo l’Inter, dobbiamo confrontarci anche con i momenti negativi come il mese di giugno. Non diamo retta ai commenti arrivati su chi ci dava per finiti. Oggi stiamo dimostrando che siamo ancora competitivi e vincenti”.
Parole che pesano e che restituiscono un’immagine di compattezza, alla vigilia di una semifinale che vale molto più di un semplice trofeo.