“La realtà è diversa”, Chivu sbotta: che messaggio all’ambiente Inter in conferenza

Cristian Chivu è intevenuto in conferenza stampa in vista della gara dell’Inter contro il Genoa. L’allenatore si è soffermato molto sulla percezione da parte dei media sulla stagione dell’Inter, definita da parte sua diversa rispetto alla realtà:

“Abbiamo vissuto questa vigilia con serenità. Siamo felici del nostro lavoro, poi la realtà del campo è diversa da quella raccontata. Nonostante quello che si diceva, dal mio punto di vista stiamo facendo una grande stagione. Sono fiducioso perché stiamo lavorando bene”.

Chivu pizzica: “Dicevano che eravamo finiti”

L’allenatore si sofferma bene su questo concetto:

“Io chiedo tante cose, la loro percezione è più importante. Siamo partiti sempre sotto alla lente d’ingrandimento perché qualcuno diceva che eravamo finiti. Invece siamo lì, col lavoro di un gruppo che ci ha messo sempre la faccia. Non era scontato dopo tutto quello che è stato quest’estate. Sappiamo di avere margine di miglioramento, ma dall’inizio non abbiamo mai voluto perdere l’identità di questa squadra, la fame e la voglia di essere determinanti in Serie A e in Europa. Siamo sulla strada giusta, anche se possiamo ancora migliorare”.

I giocatori dell'Inter esultano dopo un gol segnato
L’abbraccio di gruppo dei giocatori dell’Inter

“All’Inter si mettono troppe etichette”

Per il tecnico, le prestazione nerazzurre sono state negative solo in due frazioni di gara:

Abbiamo sbagliato due tempi: primo con l’Udinese e secondo a Napoli. Ma la squadra è sempre stata lì, ha sempre cercato di mettere in mostra i nostri principi senza voler speculare qualcosa. Poi qualcuno mi dirà che speculare vorrà dire portare a casa qualcosa, cercheremo di imparare dai nostri errori, ma senza perdere la nostra identità”.

Chivu chiude con una riflessione sulle tante critiche nell’ambiente Inter e sulle altissime aspettative in una società così:

“Critiche eccessive? No, non ho sassolini nelle scarpe, ma bisogna parlare della realtà dei fatti. Poi possiamo parlare del perché non si vince uno scontro diretto, ma possiamo parlare anche dalla percezione che c’era quest’estate. È da 20 anni che sono in questa società ed è sempre stato così: le aspettative qui sono superiori. Io non valuto sulla base di una vittoria e una sconfitta, ma sulla base di un percorso di crescita. All’Inter secondo me si mettono troppe etichette”.

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