Francesco Pio Esposito, premiato come ‘Best Italian Golden Boy’, ha raccontato a ‘Tuttosport’ le sensazioni vissute nelle ore del riconoscimento. Il giovane attaccante dell’Inter ha ammesso di non aspettarsi la vittoria e ha svelato il ruolo dei compagni all’interno del gruppo, tra messaggi di sostegno e momenti condivisi. Nel corso dell’intervista ha parlato anche del legame con Lautaro Martínez, dell’impatto dei social sulla vita dei ragazzi della Serie A e delle pressioni che accompagnano ogni partita. Un racconto sincero che mostra il lato umano di un talento in crescita.
Lo stupore per il premio e il sostegno dei compagni
A ‘Tuttosport’, Esposito ha dichiarato:
“Ero lì che guardavo Instagram quando ho letto: ‘Pio Esposito – Italian Golden Boy’. Non ci potevo credere. Onestamente non pensavo di poterlo vincere”
E poi ancora:
“Lautaro ha mandato sul nostro gruppo di WhatsApp la foto di me col trofeo e da lì mi hanno scritto tutti per congratularsi”

Un gesto che testimonia la coesione del gruppo nerazzurro, utile per un ragazzo che sta costruendo il proprio percorso nel calcio professionistico.
Il rapporto con Lautaro e i messaggi che restano nel tempo
“La cosa che mi ha commosso e che mi porterò per sempre dentro è il messaggio che Lautaro mi ha scritto dopo la prima chiamata in Nazionale”
Per un giovane di Serie A, riconoscimenti simili valgono molto. Offrono consapevolezza, rafforzano la fiducia e rendono più chiaro il percorso da seguire. Nel caso di Pio Esposito, l’incoraggiamento dei leader dello spogliatoio rappresenta un punto di forza fondamentale.
Giovani, pressioni e ricerca dell’equilibrio
“Vale un po’ per tutti i giovani della Serie A. Giochi due partite bene e sei l’idolo di tutti, ne sbagli due e diventi uno scarparo. Sta tutto nel trovare l’equilibrio”
Le sue parole restituiscono quindi il senso di un percorso che richiede calma, maturità e capacità di gestire l’esposizione mediatica. La vittoria del Golden Boy italiano rappresenta un traguardo importante, ma da vivere come stimolo per continuare a crescere. Il suo racconto mostra ambizione, ma anche rispetto per un cammino che sta appena iniziando.