Juve Inter: Chivu fa chiarezza in conferenza, poi annuncio su Akanji e Calhanoglu

Sono arrivate le parole dell’allenatore dell’Inter Cristian Chivu in conferenza stampa alla vigilia del derby d’Italia tra Juventus e Inter: ecco cos’ha detto

Alla vigilia del match tra Juventus e Inter, sono arrivate le parole di Cristian Chivu in conferenza stampa. L’allenatore nerazzurro si è soffermato su vari temi, soffermandosi non solo sulla partita, ma anche sui momenti che stanno vivendo Calhanoglu e Bisseck, e anche l’acquisto di Akanji.

Sulla partita – “Sono tutti pronti per giocare questa partita. Chi è rimasto qui ha lavorato bene, chi è andato in Nazionale ha potuto staccare un po’ la spina. Dal punto di vista mentale ti dà qualcosa in più, oggi è il primo giorno col gruppo al completo“.

Derby d’Italia – “Il bello del calcio è giocare queste partite, ma non bisogna caricarla più di tanto. Le squadre coinvolte sanno quanto è importante Juve-Inter. Siamo solo alla terza giornata. Bisognerà avere serenità e mentalità per capire i momenti della partita”.

Sui difetti – “Non ho parlato di difettucci, ma di certezze. Questa squadra sa fare determinate cose, poi ho detto che dobbiamo togliere qualcosina. Devo essere coerente e avere l’intelligenza per capire cosa può fare la squadra. Non vogliamo perdere le certezze, non voglio stravolgere anche perché è impossibile farlo. Dobbiamo solo aggiungere qualcosina a una squadra che è sempre stata ai vertici del calcio italiano ed europeo. Dobbiamo trovare energia e stimoli giusti per il raggiungimento degli obiettivi“.

Su Akanji – “Non è importante come sia arrivato il suo acquisto, ma che sia arrivato. E’ un calciatore importante, doveva venire qua qualche anno fa, prima di andare al Manchester City. E’ un giocatore che ha spessore internazionale, un valore aggiunto. Ma tutti sono importanti e devono dare il loro contributo per raggiungere gli obiettivi. I 25 giocatori che ho sono i migliori in circolazione e sono contento di loro“.

Cosa aspettarsi – “Sono 38 giornate, è una maratona. Non guardo al passato, ma all’oggi per migliorare il domani. E’ importante ma non cambia niente. Bisogna accettare che quando le cose non vanno, bisogna rimboccarsi le maniche e l’unica via nel calcio e nello sport è imparare dalla sconfitta, andando avanti con coraggio e mentalità. Soltanto così si capisce l’importanza di una squadra che vuole raggiungere certi obiettivi“.

Sul discorso tattico dell’ultima partita – “Abbiamo un’identità e poi bisogna capire i momenti della gara, accettando di trovare soluzioni per reggere l’urto dell’avversario. E’ il nostro obiettivo fare sempre la partita, essere dominanti per tirare fuori una prestazione che metta l’avversario in difficoltà“.

Su Parma-Juve della scorsa stagione – “Parliamo di gruppi e ambizioni diversi, per essere coerente non devo fare paragoni. Io ero al Parma e Tudor era appena arrivato. Ha fatto un gran lavoro e questa stagione hanno ottenuto due vittorie. Per le idee dell’allenatore hanno fatto un buon mercato, ritrovato Bremer che dà tanto. Qua parliamo di una Inter che vuole essere sempre dominante, poi le aspettative di gioco e risultato sono altissime, ma non vuol dire che dobbiamo avere pressioni extra che condizionino la prestazione. Mi affido a quel che sappiamo fare, all’orgoglio dei campioni, la mentalità vale più della situazione tattica“.

Sul ritrovamento della passione – “Una volta trovata poi rischi di perderla, a fare la differenza sono le motivazioni. Bisogna essere bravi tutti i giorni per non farsi prendere dalla routine. Questo vale per i giocatori e per lo staff“.

Sul dormire più da allenatore o da giocatore e l’emozione del match – “Me lo chiedete ogni domenica (ride, ndr). La vivo serenamente, è uno spreco di energie emozionarmi. Sono consapevole di ciò che sto facendo, il resto è uno spreco di energie che non fanno bene. Se iniziassi a vedere i fantasmi, fare i danni. Ora riposo di più, perché da giocare mi sentivo responsabile per i miei compagni“.

Su Capello e ciò che ha detto su Calhanoglu – “Ho un modo di lavorare e parlare coi miei giocatori, so cosa possono dare e il loro livello in questo momento. Nell’ultimo mese ho visto un ragazzo sempre motivato, ma tutti si dimenticano che è stato fermo due mesi per infortunio. La sua estate non è stata abbastanza serena, ma è bello motivato e ha scelto di restare con noi, è pronto a darci una mano“.

Sul mercato estivo – “Non guardo altrove, i miei 25 giocatori sono i migliori, sono strafelice di lavorare con un gruppo di ragazzi motivato. Abbiamo trovato un po’ di energia, spensieratezza, determinazione. I giovani alzano il livello dell’allenamento“.

Su Bisseck – “La cosa più difficile per un allenatore è la gestione di un gruppo, perché bisogna tenere tutti motivati perché serviranno tutti. Bisseck è stato criticato perché è facile giudicare e creare un parere su un giocatore che probabilmente non ha mai avuto la possibilità di avere continuità. Se vieni messo al muro al primo errore, ti tirano sassi addosso, è ovvio che non crescerai mai con la giusta mentalità. Non dimentichiamoci che è un ragazzo giovane, ha fatto errori e li farà ancora. E’ stata fatta una scelta perché abbiamo bisogno di lui“.

 

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