L’attaccante nerazzurro è sempre più vicino all’addio. Il Cagliari cerca l’accordo, ma l’Inter non apre al prestito con diritto di riscatto.
Manca meno di un mese all’inizio della Serie A, e sono diverse le dinamiche che ancora si devono allineare in casa Inter. Oltre al mercato in entrata, anche le cessioni sono un tema prioritario. All’interno della rosa a disposizione di Cristian Chivu sono diversi gli elementi che non fanno parte del nuovo progetto tecnico. In attacco il roster è stato delineato e numericamente ci sono due elementi di troppo.
Inter, Seba Esposito piace tanto al Cagliari: da definire la formula
Uno dei due attaccanti con le valigie in mano è Sebastiano Esposito. Il talento italiano piace tanto al Cagliari, che da diverso tempo segue con insistenza l’ex attaccante dell’Empoli. è da giorni che la squadra sarda sta lavorando con la dirigenza nerazzurra per trovare un accordo.
Secondo il giornalista Alfredo Pedullà la formula dell’operazione va però ancora definita. L’Inter non sembra essere intenzionato ad accettare una proposta di prestito con diritto di riscatto, bensì i nerazzurri vorrebbero avere la certezza di poter monetizzare al 100% dalla cessione del ragazzo. Ciò che dunque vorrebbero i dirigenti di Viale della Liberazione sarebbe trovare un accordo sulla base di un prestito con obbligo di riscatto (possibilmente a condizioni facilmente raggiungibili).

Inoltre, c’è un altro aspetto da sistemare. L’attaccante italiano è in scadenza, dunque prima di una sua cessione diventa prioritario trovare un accordo per il prolungamento contrattuale che garantirebbe la fattibilità del prestito con eventuale obbligo di riscatto.
Tra Cagliari e Inter filtra comunque ottimismo riguardo alla buona riuscita della trattativa. I sardi però non sono l’unica squadra ad aver flirtato con Esposito. Anche la Fiorentina da tempo segue il talento italiano, anche se è giusto sottolineare come i toscani nell’ultima settimana abbiano allentato un po’ la presa. Saranno dunque settimane decisive per conoscere il futuro di Sebastiano Esposito.