Cristian Chivu, arrivato da pochi giorni in nerazzurro, ha già imposto la sua impronta, con la squadra che presenta già i primi cambiamenti.
L’uscita in semifinale di Coppa Italia con il Milan, la perdita dello Scudetto ai danni del Napoli nelle ultime giornate di campionato, la pesantissima sconfitta subita in finale di Champions League contro il Paris Saint Germain, l’addio di Simone Inzaghi dopo 72 ore: è questo il “triste” epilogo del finale di stagione dell’Inter. Ma la dirigenza di Viale della Liberazione non si è abbattuta e ha cominciato a cercare fin da subito il nuovo allenatore, sapendo che di lì a poco la squadra avrebbe avuto un altro impegno importante, il Mondiale per Club. Da qui l’ingaggio di uno che l’Inter la conosce bene, avendo vestito la maglia nerazzurra per diversi anni ed essendo passato come allenatore dal settore giovanile: Cristian Chivu, uno degli eroi del Triplete.
Inter, con Chivu è cambiato tutto: dagli allenamenti ai dialoghi
L’arrivo di Chivu sulla panchina dell’Inter non è stato accolto in maniera positiva da tutti i tifosi nerazzurri, ma anche i più scettici forse si stanno ricredendo. Le prime tre partite sulla panchina nerazzurra hanno comunque dimostrato che la squadra un gioco ce l’ha, i meccanismi devono ancora essere imparati alla perfezione, l’Inter costruisce ancora tanto e si divora tanto sotto la porta e Chivu proverà a puntare sui giovani.
Rispetto a Simone Inzaghi, sono cambiate tante cose, soprattutto dal punto di vista della preparazione: l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, infatti, riferisce che le sedute di allenamento sul campo sotto la guida di Chivu durano almeno una mezz’ora in più rispetto a quando c’era Simone Inzaghi, e sono molto più intense. Il nuovo responsabile atletico, Stefano Rapetti, lavorerà, grazie anche all’intelligenza artificiale, sulla preparazione fisica, per evitare anche il problema infortuni.

La rosea riporta poi come Chivu stia facendo leva sui dialoghi con i singoli giocatori, soprattutto quelli reduci dalla pesante sconfitta in Champions League: l’aspetto mentale è determinante per un giocatore e non può essere messo da parte. Per l’Inter non è più necessario puntare sui senatori, ma anche sui giovani, e Chivu questo lo sa fare benissimo, dopo la breve esperienza al Parma. Rispetto la passata stagione ci saranno si dei cambiamenti, ma questi si vedranno soprattutto nella testa dei giocatori.