Marotta: “Chivu è un tecnico Made in Inter”, poi il tecnico si presenta: ecco le prime parole in nerazzurro

Il tecnico dell’Inter Cristian Chivu parlerà in questi minuti nella conferenza stampa di presentazione come neo tecnico del club.

Tra pochi minuti comincerà la conferenza stampa dell’allenatore dell’Inter Cristian Chivu, una conferenza che vedrà anche la sua di fatto presentazione ufficiale come tecnico del club, in una situazione anomala. L’allenatore rumeno debutterà infatti tra pochi giorni al Mondiale per club e c’è grande curiosità per vedere la sua prima Inter all’opera.

Conferenza stampa Chivu, le parole di Marotta

Alle ore 23.15 italiane (manca pochissimo) il tecnico dell’Inter Cristian Chivu parlerà in America ai media locali e quelli italiani per descrivere le sue sensazioni in questa nuova avventura. Comincia la conferenza stampa e inizia a parlare Marotta:

Marotta conferenza
Conferenza stampa Chivu, le parole di Marotta – screenshot video – SpazioInter

“Ci troviamo a parlare in un’inedita location ma è l’occasione per presentare il nostro nuovo allenatore che ha firmato un contratto di due anni, ho piacere di presentarvi Cristian Chivu. Nel calcio si brucia tutto con velocità, ma noi ci siamo legati precedentemente ad un allenatore come Simone Inzaghi e dopo quattro anni si è arrivati ad una rescissione consensuale. Ci siamo lasciati molto bene e lui è stato l’attore principale di questo nostro cammino. Immediatamente dovevamo arrivare ad una sostituzione e noi abbiamo individuato in Cristian il profilo che sposasse il modello di riferimento per l’Inter.

Questa scelta è stata condivisa con la società, sempre molto attenta. Chivu non è per niente un ripiego come si è scritto da qualche parte, Cristian era legato al Parma e ringraziamo anche loro. Chivu è precocemente sul palcoscenico importante, a 21 anni era capitano Ajax, e lui ha sperimentato all’Inter nelle giovanili con il ruolo di allenatore. L’orgoglio nostro è avere un allenatore Made in Inter, non è solo uno slogan ma è quello che ci ha convinto”.

Sulla finale di Champions: “In tutti noi c’è ancora amarezza per quel risultato tremendo, ma siamo arrivati in due finali in tre anni e in Italia nessuno c’è riuscito recentemente, non è facile arrivare a questi livelli”. Poi prosegue: “Noi e la Juventus rappresentiamo il calcio italiano, la nostra presenza non è di comparsa ma mira a fare risultati. È una situazione difficile, siamo 30-32 e alcuni vengono da una società logorante, sta al mister capire chi è pronto per questa sfida. Auguro ogni bene a Cristian a cui passo la parola”.

Le parole di Chivu in conferenza stampa

Comincia a parlare il neo tecnico dell’Inter Cristian Chivu, ecco le sue prime dichiarazioni: “Ho già fatto l’allenatore dell’Inter anche se nel settore Giovanile e anche lì rappresentare il nome di questa società è molto importante. È una responsabilità importante, lo è sempre stato, sia come giocatore che quando ho cominciato da allenatore Under 14. Triplete? Noi abbiamo la chat storica che va avanti da tanti anni, avevamo un bel gruppo e lo siamo ancora, resteremo amici per tutta la vita. Mi ha fatto piacere i loro messaggi di congratulazioni e qualcuno di loro mi ha fatto qualche dedica speciale. Avere il loro sostegno mi fa piacere e sono molto orgoglioso di questo”. Poi ha continuato:

Chivu
Inter, Chivu si presenta: la prima conferenza stampa del tecnico (Lapresse) SpazioInter

“Scelta di coraggio? “Credo sia tornare alle radici, è interismo e anche Marotta dopo anni qui ha capito di cosa si tratta. Sono 13 anni che conosco questo significato, lealtà, coraggio e orgoglio, essere l’allenatore dell’Inter che è una delle squadre più forti in Europa, bisogna portare avanti quello di buono che è stato fatto. Nel calcio si può vincere e perdere ma quando fai le cose per bene sai che la strada da percorrere è quella sempre più bella. Mondiale per club: “È un nuovo vecchio progetto, quello che hanno fatto la società, i giocatori e lo staff precedente, bisogna portarlo avanti, una società come l’Inter deve avere queste ambizioni, abbiamo alzato l’asticella in questi anni e bisogna continuare così anche nei prossimi anni e mantenerla li dove si trova in questo momento”.

Poi il tecnico ha proseguito: “Debutto con il Monterrey? Abbiamo iniziato a prepararci, la partita è tra tre giorni so che anche loro hanno cambiato tecnico e lui cambierà qualcosa di certo. Noi rispettiamo tutti i nostri avversari, qui giocano le migliori 32 squadre al mondo”.

Chivu e le parole sull’Inter di Inzaghi

L’allenatore rumeno Cristian Chivu ha poi proseguito riguardo l’ultima stagione del club nerazzurro: “Non dobbiamo dimenticare il percorso che ha fatto questa squadra, non bisogna giudicare la squadra dal fatto che non ha vinto trofei, quel che conta è il percorso e la crescita individuale di questi ragazzi. Il dovere di una squadra è dare sempre il massimo, per me l’ultima dell’Inter non si tratta di una stagione fallimentare, parliamo di una squadra che ha battuto Bayern Monaco e Barcellona, non bisogna dimenticare tutto questo. Ripeto, il fallimento nel calcio non esiste, il fallimento esiste solo quando iniziamo a dare alibi e scuse, da quando sono qui i giocatori non mi sembra una squadra che punta il dito e trova colpevoli”.

Chivu ha poi proseguito: “Obiettivi stagionali? Non dimentichiamoci che la stagione non è ancora finita, andiamo da portare avanti il nome dell’Inter in giro per il mondo, sappiamo qui per onorare questa competizione e fare del nostro meglio e raggiungere il meglio. Stimolo in più incontrare allenatori vincenti come Allegri, Conte e Sarri? “La stagione non è ancora finita, il mio obiettivo è fare tornare fiducia e autostima a questi ragazzi, bisogna guardare a questo, per la prossima stagione c’è tempo ancora di parlare”.

Cosa può dare Cristian Chivu all’Inter? “Dal punto di vista umano tutto quello che ho, rispetto, riconoscenza, il carattere e l’interismo. Questa società e questa maglia mi ha fatto innamorare, poi dal punto di vista professionale dovete decidere voi se sono bravo o meno”. Poi ha continuato: “Come si fa ad assorbire il trauma di Monaco? Perdere una finale Champions fa male, io ricordo ai miei tempi l’unico pensiero che mi passava per la mente era e se la perdo? Non è semplice ma ho detto ai ragazzi di essere orgogliosi del percorso. Una società dell’Inter ha l’obbligo di far bene, bisogna avere rispetto di quello stemma e dei tifosi. Mourinho mi ha contattato dopo questa decisione? Si, ci siamo sentiti e ne abbiamo parlato”.

Infine il tecnico ha concluso: “Il Mondiale per club? Si tratta di una competizione particolare, bella e che può regalare imprevedibilità. Si affrontano squadre che non sei abituato a giocarci contro, che magari che sono più spensierate. La nostra squadra ha una certa esperienza in queste competizioni e questa squadra è piena di giocatori internazionali, siamo pronti per fare questa serie di partite ogni 4 giorni. Che impressione mi ha fatto fare allenatore di serie A a Parma? Ho fatto del mio meglio per raggiungere un obiettivo che la società mi aveva chiesto, abbiamo cercato di fare del nostro meglio. È stato bello e intenso, raggiungere un obiettivo è ancora più bello, impari a non lamentarti e trovare le soluzioni”.

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