A tre giorni dal ritorno della semifinale col Barça, Inzaghi opta per ampie rotazioni. Contro il Verona formazione quasi totalmente stravolta rispetto all’undici titolare in Champions.
Solo al pensiero di ciò che l’Inter si andrà a giocare martedì a “San Siro”, vengono in brividi. Ancor di più se si pensa chi contenderà il traguardo della finale di Champions ai nerazzurri. Ma occorre un po’ di pazienza, senza spostare il focus troppo in avanti, sebbene manchino solo tre giorni alla resa dei conti. Tra Barcellona e Barcellona, ecco l’Hellas Verona. Rime a parte, la truppa di Simone Inzaghi ha l’obbligo di non darsi per vinta fino all’ultima goccia di sudore nella lotta scudetto, che ora più che mai vede il Napoli, ospite del Lecce nel pomeriggio, nettamente in pole.
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È inevitabile che, per come si sono messe le cose, la priorità dei nerazzurri vada ora alla Champions League. La notte di martedì sera potrebbe essere un ulteriore step verso il sogno. Ma, arrivati a questo punto, guai a smettere di credere anche sul fronte campionato. Allo stesso tempo, però, le scelte anti-Verona di Inzaghi sono eloquenti. Ampie rotazioni, a partire dalla porta, per risparmiare le forze dei big ed evitare ulteriori infortuni verso una serata da vita o morte contro i fenomeni di Flick.
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” conferma infatti le sensazioni della vigilia, con un ulteriore cambio in corsa. Sono in crescita le chance di vedere dal primo minuto Josep Martinez, con Sommer a riposo. Di fronte al portiere spagnolo, agirà probabilmente l’unico titolare “superstite” della gara di Montjuic, vale a dire Bisseck. Il terzetto sarà completato da De Vrij, che farà rifiatare Acerbi, e Carlos Augusto che agirà da braccetto al posto di Bastoni.
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Linea di centrocampo e tandem d’attacco, invece, totalmente ridimensionati. Sulle fasce spazio a Darmian e Zalewski. In cabina di regia Asllani raccoglie il testimone di Calhanoglu, squalificato dopo il patteggiamento per l’inchiesta ultras. L’albanese sarà affiancato da Zielinski e Frattesi, con Barella e Mkhitaryan preservati e pronti ad entrare, se necessario, in corso d’opera.
Chiude lo scacchiere l’inedita coppia offensiva composta da Arnautovic e Correa (a segno all’andata, in modo da tirare a lucido Thuram e Taremi in vista della super sfida di martedì, in cui Inzaghi spera di avere quanto meno disponibile Lautaro Martinez.