L’Inter vista a Napoli è apparsa stanca e scarica: le tre competizioni non sono una scusa ma fotografano bene il momento della squadra di Inzaghi.
Si sono lette molte, moltissime analisi sui dettagli di Napoli-Inter nelle ultime 36 ore. I cambi sbagliati di Inzaghi, la stanchezza dei titolari, la poca utilità dei subentrati, gli infortuni, la smorfia soddisfatta di Conte nel post gara, la moviola. Tutte disamine giustissime.
Ci si dimentica però sin troppo facilmente di quello che l’Inter sta facendo. I nerazzurri sono gli UNICI in Serie A ad essere qualificati per gli ottavi di Champions League. Sono in lotta per la Coppa Italia, con due semifinali contro il Milan ancora tutte da giocare e con un campionato apertissimo. Gli UNICI in Italia a combattere ancora su tre fronti.
Il peso di un calendario lunghissimo
L’intasamento del calendario non può e non deve essere una scusa ma è un dato di fatto che non può e non deve essere relegato a un dettaglio insignificante.
Come non ci si può dimenticare che l’Inter, così come la Juve, non finirà la stagione a fine maggio, ma proseguirà per almeno tre settimane negli Stati Uniti con il Mondiale per Club.

Allo stesso modo Champions League e Coppa Italia non possono essere vissuti come un impiccio noioso, una scocciatura che sta di mezzo al campionato. L’Inter è sempre l’Inter, e con i dovuti limiti che ci possono essere di stagione in stagione, le competizioni si giocano per portarle in fondo. Poi ci sono i dettagli, le letture, le coincidenze, la forza degli avversari.
Lungi da chiunque azzardarsi a fare paragoni strani, ma nella gloriosa stagione del 2009/2010 i nerazzurri alla 27esima giornata avevano 59 punti, un solo punto in più di quest’anno. In aggiunta, il vantaggio sulla Roma si vanificò nel giro di un mese e mezzo, con i giallorossi che superarono Mourinho a fine aprile dopo il pareggio che Milito e i suoi guadagnarono a Firenze. È il prezzo da pagare per rimanere in corsa per tutto.
Già 40 partite in stagione: non si può sottovalutare
L’Inter non sta vivendo un momento semplice, complici gli infortuni sulle fasce, zona di campo fondamentale per lo sviluppo del gioco di Simone Inzaghi. E la condizione fisica non è certo delle migliori, con titolari spossati, chi per età e chi per altro.

A Rotterdam l’Inter giocherà la partita numero 40 della sua stagione, agli inizi di marzo. Giocare più partite degli altri non è certo un trofeo o un vanto, ma può spiegare la fatica che sta facendo la squadra di Inzaghi nell’ultimo periodo. L’Inter è prima in classifica, ha appena pareggiato in casa dell’avversaria numero uno per lo scudetto, e tra due giorni si giocherà l’ottavo di Champions. Poi di nuovo il Monza, il ritorno e l’Atalanta prima della sosta. Anche il tempo per criticare il criticabile è diventato pochissimo.