Thuram: “Papà non voleva che giocassi a calcio”, poi la rivelazione su Acerbi

Il numero 9 nerazzurro si è raccontato in un nuovo format promosso dall’Inter, Frog Talks: vari i temi affrontati dal francese.

Alla prima stagione con la maglia nerazzurra, Marcus Thuram si è già conquistato l’amore dei tifosi nerazzurri: 6 gol e 6 assist in Campionato, tanta corsa e tanta fisicità, buon feeling con l’altro attaccante nerazzurro, Lautaro Martinez. Il 9 e il 10, che formano la Thu-La, che non sta facendo rimpiangere la Lu-La. Thuram è andato a segno anche nell’ultima giornata di Serie A, contro l’Udinese, oltre ad aver creato tante altre occasioni d’attacco.

Thuram si racconta, le parole sui compagni di squadra

In un nuovo format promosso dai canali social dell’Inter, chiamato Frog Talks, con protagonista l’ex difensore nerazzurro Andrea Ranocchia, il primo ospite è stato proprio l‘attaccante francese, che si è raccontato e ha parlato dei suoi nuovi compagni. Le parole sugli inizi da calciatore:

Papà non voleva che giocassi a calcio, poi quando avevo 13-14 anni vide che me la cavavo e ha iniziato a supportarmi. Ho fatto due anni a Parma, poi Barcellona e infine Parigi. Quando sei piccolo segui tuo padre: ho capito che era un calciatore quando era a Barcellona.

Le parole sui difensori e sulla tecnica da seguire con gli attaccanti, come fa Acerbi per il quale ha speso delle belle parole:

I difensori con gli attaccanti veloci fanno l’errore di stare ad 1 metro di distanza, così si fanno puntare e indietreggiano. Un giocatore che fa qualcosa di incredibile è Acerbi: quando mi giro lui ha sempre l’attaccante in mano e non può mai mettersi a correre.

Thuram, le parole sui compagni di squadra
Thuram-Dimarco Lapresse spaziointer.it

Infine su Bastoni, Dimarco e gli altri compagni di squadra:

Il primo con cui mi sono trovato davvero bene è Dimarco, detto Dimash, ma anche con Calha e Arna, oltre al gruppo di Bastoni e Barella, ma comunque tutti, davvero tutti, siamo proprio un bel gruppo.

Bastoni mi da solo palle sporche, non gli frega niente di come mi da la palla; poi si veste malissimo, a volte fa cose…sembra che lo faccia apposta.

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