Sommer racconta il suo arrivo all’Inter e svela un retroscena sui tifosi! 

Nell’ultima conferenza stampa dal ritiro della Svizzera, Yann Sommer ha svelato molti dettagli riguardo il suo arrivo all’Inter.

L’impatto di Yann Sommer all’Inter è stato tutt’altro che negativo. Il portiere elvetico ha dato sin da subito importanti garanzie all’ambiente nerazzurro, non facendo rimpiangere il suo predecessore André Onana. Significativo, in particolar modo, il dato sui clean sheet messi a referto finora: l’ex Bayern Monaco ha mantenuto la porta inviolata in addirittura 6 partite su 11 disputate.

Un ottimo rendimento che sta certamente ripagando i grandi sforzi fatti in estate dalla dirigenza nerazzurra per strapparlo ai bavaresi. Un’estenuante trattativa che, come svelato dallo stesso estremo difensore, lo ha scosso non poco.

Inter, Sommer racconta: “Dopo le visite mediche ho incontrato gli ultras”

Presentatosi in conferenza stampa alla due giorni dalla sfida tra Svizzera e Bielorussia, Sommer ha fatto un resoconto di questi suoi primi mesi all’Inter, affrontando diversi aspetti.

Sommer interviene in conferenza stampa
Sommer in conferenza stampa: il resoconto dei primi mesi all’Inter- LaPresse – SpazioInter.it

Riguardo il suo controverso addio al Bayern Monaco ha raccontato:

“Stavano succedendo troppe cose. Onestamente, quando ho firmato lo scorso inverno, non pensavo che avrei fatto solo sei mesi e poi me ne sarei andato. Il piano era di andare a Monaco per ambientarmi a lungo termine. Sapevo, però, che sarebbe potuta andare a finire così con il possibile rientro di Neuer”.

Successivamente, Sommer ha svelato cosa lo abbia portato a dire di sì ai nerazzurri:

Ho firmato con l’Inter perché è l’Inter. C’è un’enorme tradizione: è un grande club, una grande squadra e ha anche dei grandi tifosi. Lo stadio di San Siro è fantastico. È estremamente emozionante, si canta, si festeggia ed è estremamente rumoroso quando le cose vanno bene. Lì possiamo vincere. Inoltre, qui ho la possibilità di essere il numero uno per diversi anni. Questo ovviamente ha avuto un ruolo”.

Lo svizzero ha raccontato anche un particolare retroscena legato ai suoi primissimi momenti da giocatore nerazzurro:

“La prima cosa che fa ogni giocatore che arriva all’Inter è sottoporsi alle visite mediche. La seconda è parlare con il leader degli ultras. La discussione era in italiano, quindi è servito l’intervento di un traduttore. A prescindere, ho capito è che il club è importante. A noi giocatori chiedono di dare tutto per la società”.

Infine, il portiere ha svelato le differenze tra il precedente e l’attuale club:

Il Bayern è altamente professionale quando si tratta di organizzazione. I dipendenti sono molto cordialii. All’Inter si assicurano anche che i nuovi giocatori e le famiglie si sentano a loro agio nel più breve tempo possibile. In Italia c’è una mentalità un po’ diversa, molto appassionata. La pressione è la stessa in entrambi i club, si punta sempre a vincere”. 

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