Correa, messaggio d’amore per la città: poi svela il suo idolo

Questa pomeriggio alle 18, l’Inter ricomincerà il suo percorso in campionato contro la Fiorentina a San Siro. I nerazzurri non vincono in casa da quasi un mese, l’ultimo successo è arrivato contro il Lecce per 2-0 lo scorso 5 marzo. Simone Inzaghi è pronto a far partire Joaquin Correa dal 1′. L’attaccante argentino non parte titolare dalla sfida persa contro l’Empoli per 0-1 lo scorso 23 gennaio e finora ha altamente deluso le aspettative: solo 3 gol in campionato e tante partite saltate per problemi fisici.

Inter-Fiorentina, Correa pronto dal 1′

Correa

Joaquin Correa è intervenuto ai microfoni del MatchDay Programme di Inter-Fiorentina, di seguito le sue parole.

La mia famiglia è fondamentale, mio padre mi ha sempre accompagnato ovunque con uno sforzo incredibile. Poi c’è Veron che per me è stato come un padre calcistico, mi ha aiutato tanto. In Argentina quando sei ancora piccolo e fai le prime esperienze importanti, la prima cosa che ti dicono è quella di rimanere sempre con i piedi per terra, me lo ha sempre detto anche mio padre e per me ha un valore enorme.

La costanza, il lavoro e la determinazione poi per il prosieguo della mia carriera sono stati altrettanto importanti. La mia storia parte da Tucuman, lì sono nato e mi porto dietro tutto di quel posto, è il luogo più importante per me. A 11 anni sono andato a Buenos Aires, ero a 1200 chilometri da casa. È la prima città in cui mi sono spostato e ho dovuto imparare tante cose, era tutto diverso, ma è stata una tappa importante.

Milano fa parte del mio presente, sono cresciuto tanto qui. Se potessi scegliere tra leggende nerazzurre come compagno di stanza, reparto e come avversario in allenamento? Primo direi Veron perché avevamo un buon rapporto e abbiamo condiviso tanto, secondo Milito, un giocatore pazzesco, e per la sfida in allenamento Walter Samuel

Il goal con l’Udinese? Dopo la doppietta contro il Verona, ricordo con piacere questo goal: sono partito palla al piede sono entrato in area e l’ho messa sul primo palo. Era una partita che non riuscivamo a sbloccare e ricordo questo gol per la tecnica e le emozioni.

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