Gasperini torna a parlare di Inter: “Ci fu una bocciatura totale”

Una stagione vissuta fin qui fra alti e bassi quella intrapresa dall’Inter di Simone Inzaghi, tornata a far sognare i propri tifosi dopo la vittoria in Champions sul Porto. Il tifo nerazzurro aveva infatti disperatamente bisogno di una vittoria su un palcoscenico così in risalto, assente da troppo tempo nell’ambiente e vera rappresentazione dell’annata Inter.

inter
FC Inter

L’attuale seconda della classe in Serie A ha infatti spesso portato difficoltà a big del calibro di Napoli, Milan, Barcellona ed Atalanta in stagione, perdendosi a più riprese nei campi di provincia. Grossi alti e profondi bassi, dunque, per un’Inter tornata anche fra i discorsi di Giampiero Gasperini, cui una situazione ben peggiore costò la panchina nerazzurra nel 2011.

“Fare bene con quella rosa era praticamente impossibile”, le parole di Gasperini

Intervistato a Dazn sui recenti 7 anni passati si in nerazzurro, ma in quel della Bergamo atalantina, Giampiero Gasperini ha avuto modo di parlare anche della sua infelice esperienza all’Inter. Rammaricato, il tecnico piemontese ha cercato di esaminare tutti quegli aspetti che poco hanno funzionato durante la sua avventura alla corte di Moratti.

Di seguito quanto dichiarato:

Gasperini intervista Inter
Giampiero Gasperini

Sulla sua esperienza all’Inter: “Lì trovai dei giocatori in fase calante. Speravo fortemente di far rinascere l’Inter, come quando cambi la batteria ad una vecchia auto, ma sappiamo tutti che così non andò. Ancora oggi me ne dispiaccio, visto che quell’esperienza fu poco fortunata in campo ma non a livello personale“.

Sui principali difetti di quella rosa: “Il mio intento era quello di far ripartire l’Inter con quella rosa, ma a conti fatti era praticamente impossibile. Non ricordo giocatori di quella squadra che poi hanno fatto bene, molti smisero poco dopo ed altri furono martoriati dagli infortuni. Gran parte della bocciatura fu però merito della difesa a tre, sicuramente protagonista di quei brutti risultati”.

Mario Reccia

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