Darmian sicuro sul derby: “Abbiamo tanta voglia di rivalsa”

L’uomo del momento in casa Inter porta il nome di Matteo Darmian.

Il jolly di Inzaghi ha deciso la sfida contro l’Atalanta permettendo alla sua squadra di accedere alla semifinale di Coppa Italia. Il numero 36 si è dimostrato ancora una volta un tuttofare: basti pensare che contro la Dea, impiegato da braccetto destro al posto di Skriniar, si è sganciato fino alla metà campo avversaria per infilare Musso e dare ai nerazzurri la semifinale.

Dopo la gioia della serata di ieri è però già tempo di pensare al derby di domenica sera contro il Milan. Una partita speciale per tutti gli interisti ma anche per Darmian, che ha presentato la sfida in un intervista rilasciata a Dazn:

“Nella mia famiglia si è sempre respirato calcio, soprattutto dalla parte di papà. Lui è un tifoso della Fiorentina, io magari all’inizio guardavo la Fiorentina con Batistuta e Rui Costa, però dopo crescendo ho iniziato anch’io a guardare le partite e mi sono legato al nerazzurro. Arrivare nella società per cui hai tifato fin da bambino è sicuramente una cosa fantastica e che sicuramente ti spinge a dare qualcosa in più e a dare sempre il massimo.

Non tutti sanno che Darmian è cresciuto nelle giovanili del Milan. Anni importante che il terzino ricorda così:

“Quando ho fatto uno dei primi provini per il Milan, dove ho fatto il settore giovanile, ci hanno fatto una sorta di questionario in cui ci hanno chiesto chi era il giocatore che preferivamo. Io all’epoca dissi Seedorf, che all’inizio degli anni 2000 giocava nell’Inter. Inizialmente, quando ho iniziato a giocare, ero centrocampista e mano a mano ho sempre arretrato la mia posizione, quindi poi crescendo nel settore giovanile del Milan ho avuto dei mostri sacri come Maldini e Nesta

Darmian intervista derby

Darmian, il rapporto con i tifosi e la voglia di rivalsa con il Milan

Dopo le giovanili Darmian ha girato in varie squadre, fino ad approdare al Manchester United. Nel 2020 è arrivata la chiamata dell’Inter. Il classe 1989 ha così descritto il rapporto con il club e con i tifosi:

“Il DNA Inter penso che sia fatto di tanta passione per la maglia, magari di un po’ di pazzia, però è bello vivere dall’interno il mondo Inter. Sono arrivato quando praticamente gli stadi erano ancora vuoti causa Covid. I tifosi ci sono mancati perché sono una parte integrante del nostro mondo e ti fa piacere averli. Ci danno una grande spinta. Il tifoso interista cerca sempre di incitarti e di darti una mano. È sempre con noi e vogliamo cercare di dargli delle soddisfazioni.”

L’anno del trasferimento a Milano è coinciso con la conquista dello scudetto, stagione in cui l’ex Toro è stato “l’uomo della Provvidenza” per il Biscione:

“Quando sei ragazzino hai tanti sogni e sicuramente tra questi ci sono: vincere lo scudetto, arrivare in un grande club e vincere tanti trofei. L’Inter in Italia mi ha dato questa opportunità e ripensandoci è stato molto bello. È un percorso difficile, fatto di tanti sacrifici, però ne è valsa la pena. Come ho fatto diventare l’uomo dei gol importanti non lo so, non c’è un segreto. Forse con il lavoro, poi ero lì nel momento giusto ed è andata bene. Poi sono stati due gol importanti per la conquista dello scudetto, che hanno aiutato la squadra a vincere due partite abbastanza complicate, perché comunque sono arrivati due 1-0. 

Darmian ha infine presentato la sfida con i “cugini”, una partita mai banale visti anche i precedenti della passata stagione:

“I derby si vivono sempre in maniera particolare perché sono delle partite a sè. Penso che sia La partita per quanto riguarda il tifoso interista, piuttosto che milanista. Si respira un’aria diversa, San Siro e la città sono qualcosa di unico. La partita dello scorso anno è stata un po’ particolare perché eravamo passati in vantaggio, poi non siamo riusciti a gestire il vantaggio e ci siamo fatti rimontare. C’è sicuramente tanta voglia di rivalsa, ma non solo in riferimento a quella partita. Penso anche al derby di andata, in cui siamo usciti sconfitti dal campo ed è qualcosa che ci è rimasto dentro e sicuramente vogliamo riscattare.”

Francesco Flaùto

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