Moratti parla di Ronaldo, Zanetti e Mourinho: quanti retroscena!

In una lunga ed interessantissima intervista per Gazzetta.gr, Massimo Moratti ha parlato liberamente delle più svariate tematiche legate all’Inter. Un tuffo tra presente, passato e futuro ricco di aneddoti e chiarificazioni.

Moratti, Mourinho, Ronaldo

Queste alcune delle sue parole:

PRESIDENTE-TIFOSO: “È vero. Ero e sono un tifoso. Per me l’Inter è un po’ come una famiglia. Ripeto che l’Inter è stata un legame coeso nella mia famiglia. Uno spazio di gioia, ma anche di dovere, uno spazio sempre connesso alla nostra vita. Questo ha stabilito, direi, una facilità nella mia comunicazione con la squadra e il suo pubblico. Beh, sì, sono un tifoso”.

L’INTER INDIMENTICABILE: “L’Inter che ha vinto tutto, nel 2010. Abbiamo vinto cinque scudetti consecutivi. Aveva giocatori pieni di passione e fame. Un’altra squadra che ricordo era l’Inter agli esordi di Ronaldo, nel 1998. Squadra fantastica, ragazzi fantastici. È stata una squadra sfortunata, perché ha vinto solo una Coppa Uefa, ma meritava molto di più”.

RONALDO IL FENOMENO: “È il talento più grande che ho visto in Italia, non voglio confronti con altri talenti. Il Fenomeno era un campione nato, pochi giocatori al mondo avevano queste capacità. Dobbiamo ringraziare Dio per questo. L’ho visto due anni prima che firmasse, ho provato a prenderlo quando giocava a Barcellona. Erano 42 miliardi di vecchie lire. Quando Ronaldo è arrivato qui, è cambiato tutto. L’ho venduto più tardi, al doppio del prezzo. È stato un buon affare, ma anche un affare con un giocatore fantastico, che ha cambiato la storia dell’Inter nel mondo”.

SULLE DECISIONI CON GLI ALLENATORI: “No, non abbiamo sempre avuto ragione, forse ti riferisci a Mourinho. Ha vinto tanto con l’Inter e avremmo potuto tenerlo per anni. Ma per lui era importante dimostrare in Spagna che poteva essere un allenatore forte. Nei due anni in cui è rimasto all’Inter, ci ha dato così tanto che non potevamo dire “no, tu rimani qui”. Ci ha dato il massimo.

IL MIGLIOR AFFARE: “Lo scambio Ibrahimovic-Eto’o, l’affare con il Barcellona. Questo perché personalmente considero Ibra il giocatore più forte fisicamente che esista. Il Barcellona spingeva, parlavo con il presidente, ma non volevo venderlo e gliel’ho detto. Lo consideravo il più forte. Il presidente del Barcellona mi ha detto che avevo ragione. Abbiamo preso 60 milioni per la cessione di Zlatan, l’anno e con lui abbiamo vinto tutto. Eto’o è un giocatore fantastico, un altro giocatore fantastico. Professionista assoluto, umile in campo e fuori. Centrale per l’Inter, calciatore molto intelligente”.

JAVIER ZANETTI: Era un leader con cuore. In effetti è stata una mia scelta, nessuno ce lo ha suggerito. Ero seduto in TV a guardare una partita dell’Argentina U23. Mi avevano mandato la videocassetta, ma per vedere un altro calciatore. Ma non me ne sono nemmeno accorto, perché Zanetti mi aveva incantato. Fantastico. Così ho ordinato di andare lì e comprare questo calciatore. Ci ha dato molto di più di quanto ci aspettassimo. Una volta aveva tra le mani una proposta del Real Madrid. Lui lo sapeva, io no. L’ho scoperto dopo, ma ha rifiutato e ha fatto bene”.

UN CALCIATORE CHE NON SONO RIUSCITO A PRENDERE: “Cantona. Peccato non averlo portato, per un piccolo errore. Era per me il giocatore che poteva cambiare fin da subito l’Inter del mio mandato. Mi è piaciuto molto. Poi c’erano altri giocatori che mi piacevano e che non potevo comprare. E altri che volevo comprare e mi hanno consigliato di non farlo. Ma Cantona era onestamente quello che avrei voluto avere. All’epoca avevo anche Paul Ince. Se li avessi avuti entrambi…”.

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