Zanetti: “Stamattina ho parlato con Moratti. Dieci anni fa eravamo a Siena”

Javier Zanetti, in una diretta Instagram con Cordoba, ha parlato dei suoi ricordi da giocatore, in campo e fuori, e del suo ruolo da vicepresidente.

RICORDI DENTRO E FUORI DAL CAMPO

I ricordi di cui hanno parlato Zanetti e Cordoba sono legati, soprattutto, allo scudetto del 2010. I due hanno rivissuto le emozioni della partita contro il Siena in una telefonata con Moratti:

Dieci anni fa eravamo a Siena con tifosi e famiglie. È stata una partita dura, ma abbiamo avuto un altro scudetto sudato, vista la lotta con la Roma. Ricordavamo quella trasferta con il presidente. La prima cosa che ho fatto a Siena è stata aprire la finestra dell’albergo, vedevo lo stadio, sperando che per noi sarebbe stato un giorno di festa. Io, Maicon e Samuel siamo sbiancati, quando abbiamo rischiato di prendere il gol del pareggio. Eravamo un grande gruppo, con una grande personalità e Mourinho è stato un grande condottiero. Risolvevamo tra noi ogni problemi e guardavamo sempre avanti, a nuovi obiettivi”.

Zanetti ha poi parlato con Cordoba dei loro momenti come compagni di stanza:

Tu sei stato il mio compagno di stanza anche prima della finale di Champions. La vittoria in finale è stata fantastica, la vittoria di un gruppo che voleva coronare un sogno, regalare la vittoria ai tifosi l’emozione più bella. È stato fantastico tornare in Italia a festeggiare con i tifosi. Anche il tuo addio al calcio è stato bello, Ivan. Pensavo a quando avrei finito io, la gente ti ha dimostrato tanto affetto, meritato. Nella mia ultima gara ho rivissuto le emozioni di vent’anni di partite ed è stato fantastico”.

IL RUOLO DA VICEPRESIDENTE

Infine, Zanetti ha parlato con il suo ex compagno di squadra del suo ruolo da vicepresidente:

Ho ringraziato l’Inter per il ruolo che mi ha dato, certamente una grande responsabilità. Ho iniziato da zero, quello che hai fatto in campo resta sempre lì ma, ovviamente, non ti è tutto dovuto. Quello che fai fuori dal campo te lo devi guadagnare. Ci tengo a non occuparmi solo della parte sportiva. Lavoro bene con Marotta, Ausilio, ma mi piace anche contribuire alla parte del brand, del markenting, ai rapporti con l’UEFA. È stato gratificante avere questo ruolo e cerco di rendermi sempre utile. Non voglio essere solo un ambassador. Quello che ho ottenuto me lo sono meritato. In sede lavoriamo sulle strategie, in gruppo. Tutti danno il loro contributo e quando arrivano i risultato siamo tutti felici. Prima, da giocatore, mi allenavo per andare a vincere le partite e adesso faccio parte di una squadra che lavora fuori dal campo, ma deve essere altrettanto preparata. Sono contento di far parte di questa squadra. Tutti i risultati si ottengono con il duro lavoro e io spero di continuare a rendermi utile. Ogni giorno si imparano cose nuove. Ho viaggiato molto per far crescere il brand, ma c’è ancora tanto da fare per far crescere il club“.

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