Julio Cesar: “Handanovic top 5 al mondo. Mourinho ti faceva sentire invincibile”

Interessante intervista rilasciata da Julio Cesar a Sky Sport, con collegamento a distanza. Molti i temi trattati: Mancini-Mourinho, i ricordi della carriera, i giocatori migliori.

IERI E OGGI TRA I PALI

Al Chievo ero triste, non mi sentivo parte della squadra – dice – Sono voluto andare in Italia a gennaio per poter arrivare all’Inter conoscendo già l’italiano. Non mi facevano nemmeno viaggiare con la squadra, ero triste e piangevo per questo”. La duratura parentesi italiana, iniziata al Chievo e proseguita all’Inter, ha permesso a Julione di mettersi in mostra in Europa e di diventare uno dei portieri più forti al mondo. A tratti, per alcuni, anche il più forte. “Io ho un’idea chiara. Non ho mai visto un portiere più forte. Il punto è riuscire a pensare a quanto di buono si è fatto dopo un errore. Io sono umile, non mi sono mai sentito il più forte. Ciò che mi ha permesso di arrivare ad alti livelli è stata la capacità di leggere velocemente l’intenzione dell’avversario. La mia parata migliore? Al Camp Nou su Messi! Oggi mi piacciono Ederson, Alisson e Oblak; Keylor Navas è molto sottovalutato, mentre Handanovic è nella top 5 mondiale“.

TRA ROMA E TRIPLETE

“Il gol di Totti? Non lo conoscevo, ha fatto una grande giocata e mi ha fatto il cucchiaio. Mi prende in giro ancora oggi… Il gol di De Rossi nel 2010 lo ricordo bene: in allenamento si dice che le palle più facili sono le più difficili, in quel caso pensavo di avere la palla già in mano. Ho sbagliato, ma bisogna essere reattivi per farsi trovare pronti successivamente“. E il 2010 è un anno particolare per qualsiasi interista, difficile da dimenticare. Proprio di un episodio prika della finale di Copppa Italia L’Acchiappasogni ha un particolare ricordo: “Mourinho fece una riunione in cui ci ricordava l’opportunità di vincere tre trofei. In quelle riunioni riusciva a trasformare la pressione in energia, avevamo una voglia matta di giocare e ci faceva sentire i più forti del mondo“.

“IL MANCIO CREDEVA IN ME, VOGLIO BENE A IBRA”

Julio Cesar ha poi parlato di un altro grande e vincente allenatore della storia recente nerazzurra, Roberto Mancini. “Lavorava molto su tattica e difesa – spiega – Col tempo ho capito l’importanza che hanno in Italia. Lo sento meno di Mourinho, ma ha sempre creduto in me. Mi schierò la prima volta in un preliminare di Champions in Ucraina, capìi subito che aveva fiducia”. “Dinho è il più forte con cui abbia giocato, mentre su Ibra tutti mi chiedono del rigore nel 2012. La linguaccia mi è venuta spontanea, poi lui ha calciato alla grande. Gli voglio un gran bene. All’Inter, invece, ho condiviso tanto con Maicon. Era il mio compagno di stanza in ritiro. un grandissimo amico e un fuoriclasse” ha continuato.

ADDIO E FUTURO

L’intervista si chiude parlando ovviamente di Inter, con uno sguardo al futuro che intende inseguire l’ex nerazzurro: “Non mi aspettavo che l’Inter non vincesse più. Aveva inaugurato una striscia vincente di quasi due trofei all’anno. Nel 2012 sarei voluto rimanere, magari fino a fine carriera, ma sono accadute cose che non ho ben capito. Ho accettato la cosa, sono uscito dalla stessa porta da cui sono entrato. Futuro? Niente allenatore, farò il procuratore. Sto già seguendo un corso Uefa”.

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